I fedeli musulmani: «No alla barbarie» - Cronaca - Alto Adige: UN RAPPORTO CHE DEVE MIGLIORARE ... "«È pura follia - commenta Anwar - quello che sta succedendo in quella parte del Mondo non ha niente a che vedere con l’Islam, è solo barbarie; quelli non sono nemmeno umani, sono bestie». Shahid parla a titolo personale, ma è anche uno dei portavoce non ufficiali della moschea. «Tra di noi se ne parla spesso - racconta - e con preoccupazione, perché le decapitazioni deformano l’idea dei musulmani nel mondo; di tutti quelli con cui ho parlato in questi giorni, non solo non ho trovato nessuno d’accordo con questa violenza, ma nemmeno persone indecise».
«Per altre questioni è capitato che si creassero diversi punti di vista - racconta - come per la guerra tra Israele e Palestina, o per la rivoluzione in Siria; ma sull’Is siamo tutti convinti che i Governi debbano intervenire per fermare questa barbarie». Dal punto di vista religioso, spiega Anwar: «Per noi musulmani, anche in guerra, uccidere un innocente è come uccidere tutta l’umanità, quei terroristi per l’Islam sono tra i peggiori peccatori».
Il timore, spiegano, è che per colpa di qualche centinaio di criminali in Iraq, aumenti la diffidenza e l’ostilità verso i musulmani che vivono nelle città e si sono integrati. «Noi a Bolzano non abbiamo avuto problemi, la gente qui ha capito che non abbiamo nulla a che vedere con quella gente, e anche nelle chiacchiere con gli altri, questo problema per fortuna non si è presentato».
Ma potrebbe succedere, ecco perché è importante per la comunità islamica trasmettere questo messaggio di pace. «Molti di noi, qui, vengono da Paesi retti da governi democratici, noi crediamo nella democrazia e pensiamo che anche solo l’idea di creare un Califfato mondiale sia assurda». I tempi sono cambiati, esiste un ordinamento internazionale, «Noi vorremmo che tutto questo finisse, che le Nazioni Unite intervenissero per bloccare quei terroristi, che stanno rovinando la faccia dell’Islam dopo tanti anni di sforzi di dialogo, di pace e di integrazione»."
«Per altre questioni è capitato che si creassero diversi punti di vista - racconta - come per la guerra tra Israele e Palestina, o per la rivoluzione in Siria; ma sull’Is siamo tutti convinti che i Governi debbano intervenire per fermare questa barbarie». Dal punto di vista religioso, spiega Anwar: «Per noi musulmani, anche in guerra, uccidere un innocente è come uccidere tutta l’umanità, quei terroristi per l’Islam sono tra i peggiori peccatori».
Il timore, spiegano, è che per colpa di qualche centinaio di criminali in Iraq, aumenti la diffidenza e l’ostilità verso i musulmani che vivono nelle città e si sono integrati. «Noi a Bolzano non abbiamo avuto problemi, la gente qui ha capito che non abbiamo nulla a che vedere con quella gente, e anche nelle chiacchiere con gli altri, questo problema per fortuna non si è presentato».
Ma potrebbe succedere, ecco perché è importante per la comunità islamica trasmettere questo messaggio di pace. «Molti di noi, qui, vengono da Paesi retti da governi democratici, noi crediamo nella democrazia e pensiamo che anche solo l’idea di creare un Califfato mondiale sia assurda». I tempi sono cambiati, esiste un ordinamento internazionale, «Noi vorremmo che tutto questo finisse, che le Nazioni Unite intervenissero per bloccare quei terroristi, che stanno rovinando la faccia dell’Islam dopo tanti anni di sforzi di dialogo, di pace e di integrazione»."
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