Francigena, il viaggio più lungo - Pagina 1 | Repubblica Viaggi: PAPA GREGORIO MAGNO LA TRACCIO' INVIANDO 40 Monaci nel 596 dc. verso gli ANGLI - "Il viaggio più lungo. Forse anche il più duro. Un cammino di 1.800 chilometri che attraversa tutta l'Europa, da nord a sud. Da percorrere rigorosamente a piedi, da Canterbury a Roma. È la via Francigena, probabilmente la strada del pellegrino più difficile. I più allenati ci impiegano 50 giorni, ma l'unica certezza è la data della partenza. Quest'anno il percorso compiuto nel 990 da Sigerico, arcivescovo di Canterbury, per raggiungere Roma al cospetto di papa Giovanni XV, festeggia i vent'anni dal suo riconoscimento di Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa. È una strada che, al di là dell'aspetto religioso e spirituale, collega quattro paesi, paesaggi e costumi diversi, diverse realtà che si fondono passo dopo passo.
Cinquanta giorni da Canterbury a Roma. «Questo cammino ti distacca dalle quotidianità e dalle abitudini e quando arrivi alla fine sei un'altra persona: riesci ad avere un contatto con il mondo che è completamente diverso rispetto a quello che avevi prima di partire. E arrivi alla meta avendo capito che non bisogna per forza correre ma basta camminare per apprezzare meglio le cose», spiega Renato Paone che ha completato pochi giorni fa il suo personale cammino da Canterbury a Roma. Cinquanta giorni in cui Renato, giornalista praticante presso una scuola di giornalismo romana, ha attraversato l'Europa con la sua compagna, un cammino lungo 1.800 km, tra pianure, strade, traffico, montagne, campeggi, zanzare, ospizi e chiese.
Da Santiago alla via Francigena. «L'idea di percorrere per intero e a piedi la via Francigena nasce lo scorso anno quando ho intrapreso il Cammino di Santiago», spiega Renato. «Da lì è nata questa passione per i pellegrinaggi, lunghi viaggi che vanno in controtendenza rispetto a quelli che hanno mete dall'altra parte del mondo da raggiungere in poche ore di aereo. È un viaggio che coniuga il low cost allo slow motion. È un percorso lento che richiede tanta pazienza ma che ti permette di vedere molte cose. Una volta che inizi a camminare diventa una specie di dipendenza». Alla ricerca di un'esperienza più intensa rispetto al Cammino di Santiago, all'inizio dell'estate Renato decide di percorrere la Francigena.
A piedi dall'Inghilterra alla Svizzera. Il percorso non è affatto uniforme. C'è molta disomogeneità tra i vari paesi che si attraversano. «Mentre in Inghilterra la via è perfettamente segnalata, in Francia abbiamo dovuto utilizzare spesso le cartine per trovare la strada giusta». Da Canterbury, Renato ha raggiunto Dover. Qui si è imbarcato su un traghetto per attraversare la Manica fino a Calais. «Da Calais è iniziata la parte meno coinvolgente del viaggio. In Francia il percorso è tutto su asfalto (non esiste qui un percorso ufficiale), non ha strutture per i pellegrini ed è poco sentita dalle persone locali». Meno emozionante ma non priva di fascino la tratta transalpina che taglia perfettamente da nord a sud tutta la Francia e sfiora la suggestiva cattedrale di Reims. «A Pontarlier abbiamo varcato il confine con la Svizzera. Il paese elvetico è un vero e proprio gioiello. C'è una precisione incredibile nella segnalazione del percorso». Da qui si raggiunge Losanna, sul Lago di Ginevra, e si prosegue fino al Gran San Bernardo. Si sale in quota fino al primo vero centro di accoglienza per i pellegrini, un ospizio fondato da Bernardo, arcidiacono di Aosta nell'XI secolo. Così si raggiunge l'Italia."
Cinquanta giorni da Canterbury a Roma. «Questo cammino ti distacca dalle quotidianità e dalle abitudini e quando arrivi alla fine sei un'altra persona: riesci ad avere un contatto con il mondo che è completamente diverso rispetto a quello che avevi prima di partire. E arrivi alla meta avendo capito che non bisogna per forza correre ma basta camminare per apprezzare meglio le cose», spiega Renato Paone che ha completato pochi giorni fa il suo personale cammino da Canterbury a Roma. Cinquanta giorni in cui Renato, giornalista praticante presso una scuola di giornalismo romana, ha attraversato l'Europa con la sua compagna, un cammino lungo 1.800 km, tra pianure, strade, traffico, montagne, campeggi, zanzare, ospizi e chiese.
Da Santiago alla via Francigena. «L'idea di percorrere per intero e a piedi la via Francigena nasce lo scorso anno quando ho intrapreso il Cammino di Santiago», spiega Renato. «Da lì è nata questa passione per i pellegrinaggi, lunghi viaggi che vanno in controtendenza rispetto a quelli che hanno mete dall'altra parte del mondo da raggiungere in poche ore di aereo. È un viaggio che coniuga il low cost allo slow motion. È un percorso lento che richiede tanta pazienza ma che ti permette di vedere molte cose. Una volta che inizi a camminare diventa una specie di dipendenza». Alla ricerca di un'esperienza più intensa rispetto al Cammino di Santiago, all'inizio dell'estate Renato decide di percorrere la Francigena.
A piedi dall'Inghilterra alla Svizzera. Il percorso non è affatto uniforme. C'è molta disomogeneità tra i vari paesi che si attraversano. «Mentre in Inghilterra la via è perfettamente segnalata, in Francia abbiamo dovuto utilizzare spesso le cartine per trovare la strada giusta». Da Canterbury, Renato ha raggiunto Dover. Qui si è imbarcato su un traghetto per attraversare la Manica fino a Calais. «Da Calais è iniziata la parte meno coinvolgente del viaggio. In Francia il percorso è tutto su asfalto (non esiste qui un percorso ufficiale), non ha strutture per i pellegrini ed è poco sentita dalle persone locali». Meno emozionante ma non priva di fascino la tratta transalpina che taglia perfettamente da nord a sud tutta la Francia e sfiora la suggestiva cattedrale di Reims. «A Pontarlier abbiamo varcato il confine con la Svizzera. Il paese elvetico è un vero e proprio gioiello. C'è una precisione incredibile nella segnalazione del percorso». Da qui si raggiunge Losanna, sul Lago di Ginevra, e si prosegue fino al Gran San Bernardo. Si sale in quota fino al primo vero centro di accoglienza per i pellegrini, un ospizio fondato da Bernardo, arcidiacono di Aosta nell'XI secolo. Così si raggiunge l'Italia."
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