domenica 31 agosto 2014

Incontro sul dialogo a Baku. P. Mazas: situazione mondiale preoccupante

Incontro sul dialogo a Baku. P. Mazas: situazione mondiale preoccupante: "“Il dialogo interculturale: interazione tra cultura e religione”. E’ questo il tema della settima edizione degli incontri dedicati al dialogo che il Consiglio d’Europa organizza ogni anno. Questa volta l’incontro si svolge l’1 e 2 settembre a Baku, in Azerbaigian. All’evento parteciperanno esponenti cristiani, musulmani, ebrei, buddisti e rappresentantanti di convinzioni non religiose. Per la Chiesa cattolica ci sarà padre Jean-Marie Laurent Mazas, del Pontificio Consiglio della Cultura. Fausta Speranza lo ha intervistato:


R. – L’incontro vuole guardare alla dimensione religiosa per un dialogo interculturale; nelle società in Europa c’è una componente religiosa nel dialogo interculturale. É ovvio che la situazione mondiale attuale è molto preoccupante. L’altro giorno il Papa diceva: “Siamo in una Terza guerra mondiale”. Sono coinvolti tanti posti, tanti luoghi diversi, anche nelle nostre società. Secondo me è molto importante fare questo incontro, non soltanto tra i capi religiosi, ma anche tra questi e le autorità del Consiglio d’Europa.

D. - Che spazio trova la religione nel dialogo interreligioso?

R. – Io partecipo a questo incontro parlando a nome della Chiesa cattolica. Noi imploriamo Dio di dare il dono della pace a questo mondo. Lo scopo della religione è proprio quello di alzare il grido dell’uomo verso Dio perché ci dia il dono della pace. Tutta l’educazione cristiana è rivolta all’amore. La cosa che noi abbiamo sempre detto ai responsabili della vita della società è che il dialogo interreligioso è un dialogo che si fa tra i religiosi, spetta a noi entrare in dialogo con le altre religioni. Ma chi è responsabile della vita della società deve anche assicurare le condizioni del dialogo: se vivo in una società che nega i diritti dei fedeli della mia religione, come faccio ad entrare in dialogo con le altre confessioni religiose di questo Paese?  

D. - Da parte del mondo laico, c’è forse la riscoperta – dopo anni in cui si voleva quasi mettere da parte la religione - che non si può prescindere dal ruolo delle religioni per fare un dialogo interculturale…

R. - Non so se questo accade ovunque, ma noi lavoriamo proprio per questo."


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