giovedì 13 giugno 2024

Sondaggi politici, errori e orrori: le elezioni europee sono valide?

@ I sondaggi politici sulle elezioni europee hanno commesso tanti - e gravi - errori: il dato dall’affluenza in tutta l’Ue però allunga delle ombre sulla veridicità del voto comunitario.


Come sono andati i sondaggi politici alle elezioni europee 2024? Abbastanza male, con nessuna delle centinaia di indagini realizzate che si è avvicinata alla sufficienza. Meglio invece è andata per gli exit poll e le successive proiezioni.

Se guardiamo gli ultimi sondaggi politici realizzati prima dello stop alla loro diffusione - il divieto è stato in vigore nelle due settimane che hanno preceduto in vigore anche se delle indagini “segrete” sono continuate ugualmente a circolare - sono due gli abbagli che saltano all’occhio.

Il più lampante riguarda il Movimento 5 Stelle, indicato dai sondaggi ben oltre la soglia del 15% e che invece alle europee poi non è riuscito a raggiungere la doppia cifra fermandosi al 9,98%.

Il secondo è quello relativo al dato del Partito Democratico, al contrario nettamente sottostimato: per gli istituti i dem navigavano attorno al 20%, quattro punti percentuale in meno rispetto al responso delle urne.

Altri errori poi hanno riguardato le liste che hanno avuto come scopo il superamento della soglia di sbarramento. Anche in questo caso i sondaggi non hanno saputo rilevare la crescita di Alleanza Verdi Sinistra, indicando invece sia Stati Uniti d’Europa sia Azione oltre la soglia di sbarramento.

Come è andata a finire poi lo sappiamo tutti: i rossoverdi che rischiavano di non superare l’asticella del 4% hanno preso il 6,78%, mentre Matteo Renzi e Carlo Calenda sono restati fuori dal Parlamento europeo.
Sondaggi politici: cosa non ha funzionato alle elezioni europee?

Gli errori commessi dai sondaggi politici in Italia per quanto riguarda le elezioni europee hanno fatto il paio con quelli commessi - quasi in contemporanea - in India, dove le errate previsioni sulla vittoria del premier Modi avrebbero provocato secondo Bloomberg un “crollo di 386 miliardi di dollari in un solo giorno”.

Come ci siamo permessi di fare notare prima del voto, i tanti candidati di spessore del Pd in queste europee - diversi sindaci uscenti oltre a un presidente di Regione come Stefano Bonaccini e l’ex segretario Nicola Zingaretti, tutti poi eletti a suon di preferenze -, facevano intuire che il Partito Democratico sarebbe andato molto meglio rispetto le previsioni.

Al contrario il Movimento 5 Stelle che ha scelto i propri candidati attraverso il solito voto online e non ha avuto in lista nomi di richiamo, ha pagato dazio alle urne come da noi ipotizzato in virtù anche della forte astensione soprattutto al Sud dove i pentastellati da sempre sono molto forti.

In Sardegna e in Sicilia hanno votato rispettivamente il 37 e il 38% degli aventi diritto, nonostante a Cagliari, Sassari, Caltanissetta, Gela e in molti altri Comuni si votasse anche per le amministrative.

Questi aspetti hanno indotto all’errore i sondaggi politici, ma il fattore dell’astensione pone degli interrogativi anche sull’effettiva veridicità di queste elezioni europee.

Con i dati incredibilmente ancora parziali, in tutta l’Ue ha votato alle elezioni europee 2024 solo il 51% degli aventi diritto. Questo vuol dire che circa 185 milioni di cittadini comunitari hanno preferito disertare i seggi.

Il dato poi è stato spinto in alto dal fatto che in molti Paesi - come l’Italia - le europee sono state accorpate alle elezioni locali o addirittura politiche come nel caso del Belgio dove, non a caso, c’è stata l’affluenza più alta: quasi il 90%.

In Ungheria ha votato solo il 21% degli aventi diritto, in Lettonia il 28% e in Bulgaria il 34%. Anche nei Paesi più grandi non è andata molto meglio: detto dell’Italia, in Francia il dato è stato del 51,5%, in Spagna del 49% e giusto in Germania si è arrivati al 65%.

Quale valore può avere un Parlamento europeo eletto solo dalla metà dei cittadini? Naturalmente la scelta di non andare a votare è stata volontaria, ma di certo l’Euroocamera non sarà pienamente rappresentativa della vera volontà popolare.

La politica e appresso i sondaggi sembrerebbero essere sempre più distaccati dalla vita reale, quando invece dovrebbero essere i primi a capire quali sono i veri sentimenti del popolo e le loro relative esigenze. Ottenuto il remunerativo seggio al Parlamento europeo, gran parte delle buone intenzioni sventolate in campagna elettorale adesso resteranno tali solo sulla carta, con il dato dell’affluenza che inevitabilmente nel 2029 sarà ancora più basso.

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