giovedì 25 aprile 2024

DALLA VALLE DEL TEVERE VERSO ROMA - IL CAMMINO di SANTA SILVIA


                               Ponzano Romano - La Valle del Tevere

 "Religiosi e Laici chiamati a camminare insieme con e per le Istituzioni"……….

 OGGI NELL’80° ANNIVERSARIO DALLA SOTTOSCRIZIONE DEL “CODICE di CAMALDOLI”, PUBBLICHIAMO NELL’ALLEGATO “A”, LA SINTESI DELLA PROPOSTA CONGIUNTA DELLE SEGUENTI COMUNITA’ RELIGIOSE DEL I° Municipio di Roma: BENEDETTINI, PASSIONISTI E SALESIANI DEL COLLE CELIO, PER LA PROMOZIONE E LO SVILUPPO DEL PROGETTO RIFERITO AL “CAMMINO DI SANTA SILVIA(madre di Papa Gregorio Magno), AVENTE PER OBIETTIVO ISTITUZIONALE LA CREAZIONE E LA CONDIVISIONE DI: “UN MODELLO FORMATIVO OCCUPAZIONALE Patrimoniale Ambientale Territoriale REPLICABILE”, QUALE COLLEGAMENTO DELLA “VALLE DEL TEVERE AL PARCO ARCHEOLOGICO RELIGIOSO DEL CELIO IN ROMA”.

 A FRONTE DELLE SEGUENTI DOMANDE SU UN FATTO ED UN ARGOMENTO CHE HA CONDIZIONATO IL NOSTRO PASSATO:

Quali furono le principali premesse, motivazioni, condizioni ed obiettivi nel luglio del 1943 per la promozione del CODICE DI CAMALDOLI tra le parti religiose, laiche, sociali e politiche per il futuro italiano per la preparazione e stesura del quale parteciparono un gruppo di intellettuali di diverse discipline e provenienze, accomunati da una profonda fede cattolica e da un forte impegno civile.

SUL CODICE DI CAMALDOLI OGGI OTTENIAMO LE SEGUENTI RISPOSTE, PER LA VALUTAZIONE DELLE PREMESSE, MOTIVAZIONI, CONDIZIONI ED OBIETTIVI RAGGIUNTI:

Il Codice di Camaldoli, redatto nel luglio del 1943 da un gruppo di intellettuali cattolici, rappresenta un documento programmatico di grande rilevanza storica per il futuro dell'Italia. Per comprendere a fondo le sue origini e il suo impatto, è necessario approfondire le premesse, le motivazioni, le condizioni e gli obiettivi che ne hanno favorito la stesura.

Premesse e Motivazioni:

  • Crisi del Fascismo e Secondo Conflitto Mondiale: Il Codice di Camaldoli nasce in un contesto storico segnato dalla caduta del regime fascista e dall'orrore della Seconda Guerra Mondiale. L'Italia si trovava ad affrontare una profonda crisi morale, politica, sociale ed economica, necessitando di una nuova visione per il futuro.
  • Dottrina Sociale Cattolica: I principi ispiratori del Codice affondano le loro radici nella Dottrina Sociale Cattolica, sviluppatasi nel corso del XIX e XX secolo. Essa offriva un'alternativa al capitalismo liberista e al collettivismo statale, proponendo un modello di società basato sulla giustizia sociale, la solidarietà e la sussidiarietà.
  • Ricerca di un'unità nazionale: Tra i promotori del Codice vi era il desiderio di superare le divisioni ideologiche e sociali che avevano lacerato l'Italia durante il fascismo e la guerra. Si auspicava la costruzione di una nuova comunità nazionale fondata su valori condivisi e sul rispetto reciproco.

Condizioni e Obiettivi:

  • Segretezza e Incertezza del Periodo: Il Codice di Camaldoli fu elaborato in gran segreto, a causa del clima repressivo imposto dalla Repubblica Sociale Italiana. I suoi redattori dovettero operare con cautela, consapevoli dei rischi a cui si esponevano.
  • Riflessione sul futuro dell'Italia: Nonostante le difficoltà, il gruppo di Camaldoli si impegnò in una profonda riflessione sul futuro dell'Italia. Il Codice rappresenta il tentativo di delineare un modello di società più giusta, libera e prospera, basato sui principi cristiani e capace di rispondere alle esigenze del tempo.
  • Influenza sulla Costituzione Italiana: Il Codice di Camaldoli ebbe un'influenza significativa sulla stesura della Costituzione Italiana del 1947. Diversi principi e valori espressi nel Codice si ritrovarono poi nella Carta Costituzionale, contribuendo a definirne il carattere democratico e sociale.

I Collaboratori:

Il Codice di Camaldoli fu il frutto del lavoro di un gruppo di intellettuali di diverse discipline e provenienze, accomunati da una profonda fede cattolica e da un forte impegno civile. Tra i principali collaboratori ricordiamo:

·       Adriano Bernareggi, arcivescovo, docente di diritto ecclesiastico;

·       Vittorino Veronese, segretario generale dell'Istituto cattolico attività sociali (Icas);

·       Sergio Paronetto, economista;

·       Pasquale Saraceno, economista;

·       Ezio Vanoni, economista e tributarista;

·       Mario Ferrari Aggradi, economista;

·       Guido Gonella, giornalista;

·       Giuseppe Capograssi, docente di filosofia del diritto a Napoli;

·       Gesualdo Nosengo (1906-1968), educatore e pedagogista;

·       Ferruccio Pergolesi, docente di diritto costituzionale a Bologna;

·       Paolo Emilio Taviani, docente di demografia a Genova;

·       Vittore Branca, filologo e critico letterario;

·       Giorgio La Pira, docente di diritto romano a Firenze;

·       Aldo Moro, giurista;

·       Giulio Andreotti, giornalista;

·       Giuseppe Medici, docente di economia e di politica agraria a Torino

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