mercoledì 2 novembre 2022

Intelligence Arabia Saudita: “L’Iran si prepara a un attacco imminente”. Usa: “Pronti a reagire”

@ - L’intelligence dell’Arabia Saudita ha rivelato agli Usa che l’Iran è pronto a sferrare un imminente attacco. Fonti saudite e americane hanno condiviso la notizia con il Wall Street Journal, che ha poi diffuso la notizia divenuta di dominio pubblico.

Arabia saudita© Fornito da Notizie.it
Intelligence Arabia Saudita: 
“L’Iran si prepara a un attacco imminente”

Alla luce delle informazioni di intelligence che l’Arabia Saudita ha condiviso con gli Stati Uniti, l’Iran starebbe organizzando un attacco imminente contro il regno. A riferirlo sono stati funzionari sauditi e americani al Wall StreetJournal che hanno anche rivelato che gli Usa, l’Arabia Saudita e molti atri Stati della regione hanno deciso di alzare il livello di allerta per le loro forze militari. Inoltre, le stesse fonti hanno comunicato al quotidiano che il Consiglio per la sicurezza nazionale americana sarebbe “preoccupato e pronto a rispondere in caso di attacco”.

Secondo le informazioni di intelligence, tra gli obiettivi dell’Iran ci sarebbero siti del Regno e del Medio Oriente come Erbil, capitale del Kurdistan in Iraq.

Commentando il possibile scenario, un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale statunitense ha affermato: “Siamo preoccupati per il quadro complessivo e rimaniamo in contatto constante con i sauditi attraverso i canali militari e di intelligence – e ha sottolineato –. Gli Stati Uniti non esiteranno ad agire in difesa dei nostri interessi e partner nella regione”.

Usa: “Pronti a reagire”
Nel caso in cui gli attacchi dovessero essere confermati, questi potrebbero essere pianificati nel tentativo di distogliere l’attenzione internazionale dalle manifestazioni che hanno travolto l’Iran ormai da settimane e delle quali, secondo Teheran, paesi sono gli Usa e l’Arabia Saudita sarebbero responsabili.

Del resto, le accuse dell’Iran contro Washington, alcuni Stati europei, Israele e l’Arabia Saudita indicati come i principali fomentatori delle proteste scoppiate nel Paese dopo la morte di Mahsa Amini, avvenuta lo scorso 16 settembre, sono state pronunciate subito, contestualmente all’originarsi dei primi disordini interni.

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