mercoledì 16 marzo 2022

Ucraina Russia, news sulla guerra di oggi | Putin gela l’apertura di Zelensky, bombe su Odessa e Kiev nella notte. Biden: 800 milioni di aiuti

@ - Le notizie minuto per minuto sulla guerra di mercoledì 16 marzo. Zelensky rinuncia alla Nato, ma Putin non raccoglie l’apertura: «Kiev non è seria nel cercare una soluzione accettabile». Bombe su Odessa e Kiev.


• Al ventunesimo giorno di guerra, l’Ucraina resta sospesa tra la speranza di una svolta diplomatica (oggi i nuovi colloqui) e la realtà del martellamento russo.
• Ieri il presidente ucraino Zelensky ha ammesso che il suo Paese non entrerà nella Nato. La replica di Putin: «L’Uraina non è seria e non vuole una soluzione accettabile». Oggi Zelensky parlerà al Congresso Usa.
• Mateusz Morawiecki, Petr Fiala e Janez Jansa, i premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia, sono andati ieri a Kiev, con un gesto clamoroso, simbolico ma anche estremamente politico.
• A Kiev, assediata dalle forze russe, continua il coprifuoco totale di 36 ore imposto dalle autorità ucraine. Mariupol resta sotto assedio, bombe su Odessa.

Ore 9.42 - Lavrov: «L’Occidente non voleva una soluzione pacifica»
«L’Occidente non voleva risolvere in modo pacifico la situazione in Ucraina». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergeij Lavrov, rispondendo a una domanda della testata russa Rbc, sul perché la crisi ucraina non poteva essere risolta senza un intervento militare. «I negoziati con l’Ucraina non sono facili, ma c’è la possibilità di un compromesso: su alcuni punti l’intesa è vicina», ha detto, affermando che gli Stati Uniti sono «decisivi» sulla posizione di Kiev. «Mi baso sulle valutazioni fornite dai nostri negoziatori, i quali dicono che i negoziati non stanno andando bene per ovvi motivi, ma che c’è comunque un margine di speranza di raggiungere un compromesso». La situazione attuale è «epocale», c’è una «battaglia» per come apparirà l’ordine mondiale, ha spiegato il capo della Diplomazia di Mosca. «Questo è un momento fatidico, un momento epocale nella storia moderna, perché riflette la “battaglia”, nel senso più ampio di questa parola, su come apparirà l’ordine mondiale».

Ore 9.23 - Colpiti la stazione e il parco di Zaporizhia
La Russia ha preso di mira le infrastrutture civili nella città sud-orientale di Zaporizhia per la prima volta dall’inizio della sua invasione, ha detto il capo dell’amministrazione militare regionale ucraina Oleksandr Starukh in un messaggio su Telegram, riportato da Bbc. Starukh ha scritto che una stazione ferroviaria e un parco pubblico della città sono stati colpiti da missili russi ma «secondo i dati preliminari, nessuno è stato ucciso. Il secondo razzo è atterrato nella zona del giardino botanico». I missili avrebbero colpito la città mentre circa 3.000 auto di sfollati, riferisce sempre l’autorità locale, stanno arrivando a Zaporizhia da Mariupol.

Ore 9.16 - Consigliere di Zelensky: «Controffensiva in diverse zone»
Le forze armate ucraine hanno lanciato «controffensive in diverse zone operative». Lo ha annunciato su Twitter il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, membro della delegazione ai negoziati di pace coi russi. «Questo cambia radicalmente le disposizioni delle parti», ha aggiunto, senza fornire dettagli. Podolyak ha poi sottolineato che «i giornalisti russi hanno iniziato a lasciare i canali televisivi di Stato» e che le autorità russe «stanno cercando di trovare alleati i cui soldati siano ponti a morire sul campo in Ucraina».

Ore 9.10 - La mnistra della Difesa olandese: «Troppo presto per una missione di pace»
«Temo che sia troppo presto per parlare» di una missione internazionale di peacekeeping in Ucraina, come chiesto dalla Polonia. «Prima dev’esserci un cessate il fuoco, dobbiamo vedere un ritiro delle forze russe», afferma la ministra della Difesa olandese Kajsa Ollongren, a margine della ministeriale Nato a Bruxelles. «È molto importante — ha detto — continuare a consegnare armi, perché il presidente Volodymyr Zelensky le chiede. L’Ucraina ha il diritto di difendersi».

Ore 9.09 - Kiev, 103 bambini uccisi da inizio invasione
Iryna Venediktova, procuratrice generale dell’Ucraina, ha affermato che 103 bambini sono stati uccisi dall’inizio dell’invasione russa. Secondo la procuratrice, le forze russe avrebbero inoltre preso di mira più di 400 scuole distruggendone 59.

Ore 8.53 - Zelensky parlerà al Bundestag domani, poi intervento Scholz
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky invierà un videomessaggio alla Camera bassa del Parlamento tedesco, il Bundestag, domani 17 marzo. A seguire è previsto l’intervento del cancelliere tedesco Olaf Scholz sulla guerra in Ucraina.

Ore 8.52 - Putin parla con Michel: «Kiev non è seria nei negoziati»
Vladimir Putin ha avuto una conversazione telefonica con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Lo ha riferito il servizio stampa del Cremlino, spiegando che nel colloquio la parte russa ha sottolineato la mancanza di «serietà» di Kiev nei negoziati di pace. «Sono proseguite le discussioni sulla situazione relativa allo svolgimento dell’operazione militare speciale russa per proteggere le repubbliche del Donbass, nonché sugli aspetti umanitari, comprese le misure per evacuare i civili», si legge nel comunicato. «Il presidente della Russia ha prestato particolare attenzione al fatto che la dirigenza dell’Unione europea ha ignorato l’azione criminale e disumana di ieri dell’esercito ucraino: un attacco missilistico contro una zona residenziale nel centro di Donetsk utilizzando munizioni a grappolo, che hanno provocato numerose vittime tra la popolazione civile», osserva il comunicato stampa. Come riporta il Cremlino, «Putin ha delineato le sue valutazioni fondamentali sui negoziati in corso tra i rappresentanti russi e ucraini per elaborare accordi che tengano conto delle ben note richieste russe». «Allo stesso tempo, è stato notato che Kiev non dimostra un atteggiamento serio verso la ricerca di soluzioni reciprocamente accettabili».

Ore 8.25 - Oggi la Corte internazionale di giustizia si pronuncia sull’accusa genocidio per la Russia
La Corte internazionale di giustizia si pronuncerà oggi sull’invasione russa dell’Ucraina, come chiesto da Kiev, e in particolare sulle accuse di genocidio. L’inizio dell’udienza è previsto per le 16. L’Ucraina ha chiesto alla Corte di adottare misure di emergenza per far sì che la Russia «sospenda immediatamente le operazioni militari». Il rappresentante dell’Ucraina Anton Korynevych ha detto che «la Russia deve essere fermata e la corte ha un ruolo da svolgere per fermarla”.

Ore 8.16 - «A Kharkiv 500 morti da inizio conflitto»
Sono almeno 500 le persone che dall’inizio del conflitto hanno perso la vita a Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina, nel nordest del Paese. Lo ha detto il Servizio di emergenza dell’Ucraina, anche se i numeri non sono confermabili: molti gli edifici distrutti dai bombardamenti russi in città, che aveva una popolazione di 1,4 milioni di persone.

Ore 8.14 - Mosca, «Le azioni ostili dell’Europa sono dettate dall’esterno»
«Le azioni ostili» dell’Ue contro la Russia, «chiaramente motivate dall’esterno, portano inevitabilmente a un’ulteriore intensificarsi dello scontro, sono cariche di conseguenze devastanti per le nostre relazioni bilaterali e avvelenano l’atmosfera geopolitica già malsana in Europa, ma questa non è sicuramente una nostra scelta». Lo ha dichiarato a Ria Novosti Yuri Pilipson, direttore del Quarto dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo.

Ore 8.08 - Notte di bombe su Kharkiv, due morti e due palazzi distrutti
Due persone hanno perso la vita e due palazzi sono stati distrutti nei bombardamenti della notte su Kharkiv, seconda città dell’Ucraina. Lo hanno reso noto i servizi di emergenza ucraini spiegando che «a causa di un attacco di artiglieria contro palazzi a più piani nel distretto di Nemyshlyansky a Kharkiv, sono stati distrutti diversi appartamenti in due edifici residenziali». I soccorritori sono riusciti a salvare la vita a quattro persone estratte vive dalle macerie, mentre per altre due non c’è stato nulla da fare. Verso le 3 di questa mattina è stata anche attaccata una scuola a Kharkiv.

Ore 8.05 - L’intelligence britannica: «Avanzata in stallo»
Il ministero della Difesa britannico ha pubblicato l’ultimo rapporto della sua intelligence sulla situazione in Ucraina, in cui si afferma che le Forze russe «stanno lottando per superare le sfide poste dal territorio ucraino» e «sono bloccate» nella loro avanzata. «Le Forze russe sono rimaste in gran parte legate alla rete stradale ucraina e hanno dimostrato riluttanza a condurre manovre fuoristrada. Anche la distruzione dei ponti da parte delle Forze ucraine ha svolto un ruolo chiave nello stallo dell’avanzata russa», si legge nel rapporto dell’intelligence di Londra. «Il perdurare dell’incapacità della Russia di ottenere il controllo dei cieli ha drasticamente limitato la loro capacità di utilizzare efficacemente le manovre aeree, limitando ulteriormente le loro opzioni», continua il rapporto. «Le Forze armate ucraine hanno abilmente sfruttato la mancanza di manovra della Russia, frustrando la sua avanzata e infliggendo pesanti perdite alle Forze d’invasione».

Ore 7.55 - Il ministro della Difesa ucraina al vertice Nato: «Velocizzare e potenziare aiuti militari»
Il ministro della Difesa ucraina Oleksiy Reznikov parteciperà alla riunione straordinaria dei ministri della Nato e chiederà una maggiore assistenza militare per Kiev. Lo ha annunciato su Twitter lo stesso Reznikov, spiegando che durante l’incontro «parlerò con i ministri della Difesa della sicurezza globale» alla luce della guerra della Russia contro l’Ucraina. «Spero di poter convincere la Nato a semplificare la burocrazia e ad accelerare la fornitura di aiuti militari all’Ucraina», dichiara il ministro, citando in particolare «la difesa aerea e missilistica». Reznikov sottolinea che «la questione della no-fly zone è ancora aperta» e anche che «riguarda la vostra sicurezza».

Ore 7.41 - La Cina: «Se avessimo saputo, avremmo cercato di fermare guerra»
La Cina non sapeva nulla dei piani della Russia sull’Ucraina; se ne fosse stata a conoscenza, «avrebbe fatto il possibile per fermarli». Lo ha scritto, in un intervento sul Washington Post, l’ambasciatore cinese negli Stati Uniti Qin Gang. «Ci sono state affermazioni secondo cui la Cina era a conoscenza dell’azione militare russa e avrebbe chiesto a Mosca di ritardarla fino alla conclusione delle Olimpiadi invernali», si legge nell’articolo a firma del diplomatico e intitolato «A che punto siamo sull’Ucraina». «Altre voci, inoltre, hanno affermato che la Russia stesse cercando assistenza militare dalla Cina», prosegue. «Lasciatemelo dire in modo responsabile: le affermazioni secondo cui la Cina era a conoscenza, ha acconsentito o tacitamente sostenuto questa guerra sono puramente disinformazione. Tutte queste affermazioni servono solo a scaricare colpe e gettare fango sulla Cina. C’erano più di 6 mila cittadini cinesi in Ucraina. La Cina è il più grande partner commerciale di Russia e Ucraina e il più grande importatore di petrolio greggio e gas naturale al mondo. Il conflitto tra Russia e Ucraina non giova alla Cina. Se la Cina avesse saputo della crisi imminente, avremmo fatto del nostro meglio per prevenirla», ha assicurato l’ambasciatore.

Ore 7.34 — L’intervista al premio Nobel Lech Walesa: «Putin sta compiendo un genocidio»
Bisogna riconoscergli che lo diceva già otto anni fa, Lech Walesa: «Putin va convertito. Non doveva scendere in campo con i carri armati e prendersi la Crimea. Occorre fermarlo, e per riuscirci ci vuole una grande solidarietà tra Paesi». Usò proprio il termine «convertito» Walesa, ex elettricista dei cantieri navali di Danzica, fondatore e leader di Solidarnosc, vincitore del Premio Nobel del 1983 e presidente della Repubblica tra il 1990 e il 1995.«Putin — dice oggi nell’intervista a Elisabetta Rosaspina — è imprevedibile e il peggio può ancora accadere se lo lasciamo continuare a conquistare territori e a uccidere persone. Quello che sta facendo è un nuovo genocidio. Putin vuole ripulire la terra ucraina dagli ucraini».

Ore 7.31 - L’ex ministro degli Esteri russo Ivanov firma un appello per lo stop al «conflitto»
Il tono è naturalmente molto cauto, come si conviene a un ex ministro degli Esteri e ad altri personaggi che per anni sono stati impegnati nella diplomazia internazionale. Ma nella sostanza il documento firmato da Igor Ivanov e altre quattro personalità di Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna è decisamente fermo: «Il dialogo, la diplomazia e le trattative sono l’unica strada accettabile per risolvere il conflitto in una maniera che possa reggere alla prova del tempo». L’ex responsabile del Ministerstvo inostrannykh del venne nominato da Boris Eltsin e si dimise dopo aver lavorato per quattro anni con Vladimir Putin: insieme ai suoi colleghi si guarda bene dal criticare la Russia, scrive Fabrizio Dragosei, ma il fatto che usino la parola «conflitto» fa capire quanto debba essere stato difficile per Ivanov firmare il testo.

Ore 7.15 - L’allerta per i militari italiani
L’Italia ha alzato il livello di addestramento dei soldati a «warfighting». Una circolare trasmessa il 9 marzo scorso a tutti i reparti aggiorna le disposizioni per i militari «al fine di rispondere alle esigenze dettate dai mutamenti del contesto internazionale», come precisa lo stato maggior dell’Esercito. E prevede un maggior impegno nel conflitto tra Russia e Ucraina, dove alcuni nuclei speciali sono già stati schierati ai confini nell’ambito della missione della Nato. Ma anche «il massimo livello di efficienza degli armamenti». Ecco perché limita le possibilità di concedere i congedi anticipati e soprattutto chiarisce che l’utilizzo dei soldati in Italia dovrà essere «avallato a livello centrale». Qui l’articolo completo sulla circolare dell’esercito italiano, di Fiorenza Sarzanini

Ore 6.57 - Russi attaccano Mariupol dal mare, razzi contro città assediata
I russi hanno iniziato ad attaccare dal mare Mariupol, la città nell’Ucraina meridionale assediata da giorni. Il lancio di razzi, come hanno spiegato funzionari locali, è avvenuto da navi russe approdate vicino al villaggio Bilosaraiska Kosa.

Ore 6.56 - Nella notte risuonate sirene a Kiev, Odessa e altrove
Le sirene d’allarme peri bombardamenti sono risuonate nella notte a Kiev e in diverse città dell’Ucraina. In particolare, riferisce il «Kyiv Independent», sono state udite a Cherkasy, Dnipro, Leopoli, Odessa, Ivano-Frankivsk, Vinnytsia, Kirovohrad e Khmelnytskyi.

Ore 6.50 - Esplosioni alla stazione dei treni di Zaporizhzhia
Alcune esplosioni sono state registrate a Zaporizhzhia, nel sudest dell’Ucraina dove si trova la più grande centrale nucleare dell’Europa. Lo ha reso noto il Segretario del consiglio comunale di Zaporizhzhia Anatoliy Kurtev, spiegando che un’esplosione si è verificata nella stazione ferroviaria.

Ore 6.15 - Segnalate esplosioni a Kiev
Alcuni utenti di Twitter hanno ripreso colonne di fumo in più location colpite da missili russi.

Ore 5.27 - Onu, Ucraina rischia di bruciare 18 anni di progressi economici
L’Ucraina rischia di perdere 18 anni di progressi economici se il conflitto si estenderà, con un 90% della popolazione già in povertà o con il rischio di cadervi nei prossimi 12 mesi: è l’avvertimento lanciato dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Unpd). Queste proiezioni, le prime elaborate dall’agenzia dell’Onu, segnalano che nel prossimo anno un terzo degli ucraini potrebbe finire sotto la soglia di povertà, 14 volte di più rispetto a quanto era previsto prima dell’invasione russa. Un altro 62% resterebbe ad alto rischio di povertà. «Anche se la necessità dell’assistenza umanitaria immediata per gli ucraina è della massima importanza — ha spiegato l’amministratore dell’Unpd, Achim Steiner —, i gravi impatti sullo sviluppo di un conflitto prolungato stanno diventando evidenti». A pesare è anche la distruzione di infrastrutture, strade, ponti, ospedali e scuole.

Ore 2.09 - Senato Usa chiede indagini su crimini di guerra di Putin
Il Senato degli Stati Uniti ha approvato all’unanimità una risoluzione che condanna il presidente russo Vladimir Putin come un «criminale di guerra». La risoluzione, presentata dal repubblicano Lindsey Graham e sostenuta da senatori di entrambe le parti, incoraggia la Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aia e altre nazioni a perseguire l’esercito di Mosca per crimini di guerra commessi in Ucraina.

Ore 1.50 - Navi russe bombardano Odessa, due feriti
Sarebbe di almeno due feriti il bilancio di un bombardamento delle navi da guerra russe sulla costa dell’oblast di Odessa, il porto nel sud-ovest dell’Ucraina. A riferirlo è «The Kyiv Independent» che cita le autorità locali. La notizia dell’attacco arriva dopo che i satelliti hanno rilevato 14 navi della flotta settentrionale di Mosca in avvicinamento a Odessa, tra cui il Pyotr Morgunov, nave anfibia lunga 120 metri.

Ore 1.39 - Esplosioni udite in periferia Kiev
Esplosioni sono state udite nella periferia di Kiev, con le sirene dei raid aerei tornate a suonare. Lo riferisce una squadra della CNN sul campo. Le esplosioni sono iniziate dopo il tramonto.

Ore 1.20 - Zelensky, posizioni nei negoziati più realistiche ma serve tempo
«Gli incontri continuano. Mi è stato detto che le posizioni nei negoziati sembrano più realistiche. Tuttavia, è necessario ancora più tempo affinché le decisioni siano nell’interesse dell’Ucraina». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy, in un discorso poco prima delle 2 del mattino ora locale, facendo il punto sui negoziati tra Kiev e Mosca.

Ore 00.04 - Wall Street Journal: «Biden annuncerà 1 miliardo di dollari di aiuti militari a Kiev»
Il presidente Usa Joe Biden dovrebbe annunciare oltre 1 miliardo di dollari in nuova assistenza militare al governo ucraino. Lo scrive il «Wall Street Journal». Gli aiuti includerebbero nuove forniture degli stessi tipi di equipaggiamento militare di cui gli Stati Uniti affermano che gli ucraini hanno più bisogno: sistemi anti-corazza e antiaerei, comprese le difese aeree portatili come Javelins e Stinger.

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