@ - I presidenti di Francia e Russia si vedranno nel pomeriggio per parlare di Ucraina: se la riunione dovesse andare male, per Macron sarebbe un grosso problema.
Lunedì pomeriggio il presidente della Francia Emmanuel Macron incontrerà il presidente russo Vladimir Putin in una riunione molto attesa in cui si parlerà soprattutto delle tensioni fra Russia e Ucraina. L’obiettivo di Macron, assai ambizioso, è di convincere Putin a rimuovere del tutto o in parte le decine di migliaia di soldati che la Russia ha ammassato al confine con l’Ucraina nelle ultime settimane.
«Se ci riuscirà, diventerà l’eroe che ha sventato l’invasione dell’Ucraina e rimesso l’Europa al centro della scena diplomatica, il tutto in tempo per le elezioni presidenziali francesi previste per aprile», ha scritto Politico. Diversi commentatori però sono scettici delle sue possibilità di successo: e temono anzi che un incontro del genere al momento presenti più rischi che possibili benefici.
Fin dall’inizio del suo mandato, nel 2017, Macron ha assunto posizioni piuttosto morbide nei confronti della Russia, cercando di porsi come un interlocutore più incline al dialogo rispetto ai suoi colleghi europei. Di recente Putin lo ha definito un partner «di qualità». Deutsche Welle ha notato che negli ultimi giorni i contatti fra i due si sono intensificati: Macron ha parlato al telefono con Putin «più spesso di ogni altro leader europeo».
Macron è uno dei massimi rappresentanti di una linea di pensiero realista diffusa in alcuni circoli europei secondo cui i governi e le istituzioni europee debbano necessariamente dialogare con la Russia, per varie ragioni: sia per impedire che Putin rafforzi la sua alleanza con la Cina, sia per creare legami commerciali, culturali e istituzionali, cioè quelli che tradizionalmente impediscono la nascita di conflitti. Macron ha ribadito più volte, inoltre, che i paesi europei dovrebbero condurre una politica estera sempre più autonoma da quella degli Stati Uniti, cioè il loro tradizionale alleato, che sulla Russia ha storicamente posizioni molto meno concilianti.
Questo approccio però ha diversi critici, che pensano che Putin sia molto meno interessato a un dialogo di quanto sembri, e scelga di mantenere un canale di comunicazione privilegiato con alcuni paesi europei (come la Francia) soltanto per creare divisioni all’interno dell’Unione Europea.
Macron però è convinto che Putin non sia realmente interessato ad invadere l’Ucraina, ma che voglia soltanto ottenere alcune rassicurazioni sull’espansione verso est della NATO, la principale alleanza militare fra i paesi dell’Occidente che negli ultimi vent’anni ha inglobato diversi stati che un tempo facevano parte dell’Unione Sovietica. «L’obiettivo geopolitico della Russia, oggi, non riguarda l’Ucraina ma il chiarimento delle norme di convivenza con la NATO e l’Unione Europea», ha detto Macron prima di partire per la Russia in un’intervista pubblicata domenica dal Journal du Dimanche.
– Leggi anche: L’ossessione di Putin per l’Ucraina
Macron e Putin si incontreranno senza collaboratori o ministri del proprio governo: nella stanza saranno presenti soltanto gli interpreti e i funzionari addetti a prendere nota della conversazione. Macron cercherà verosimilmente di ottenere qualcosa di concreto da poter esibire ai suoi alleati occidentali e all’elettorato francese, ma non è chiaro cosa possa offrire in cambio. La NATO ha già respinto quella che finora è sembrata la richiesta principale di Putin, cioè una rassicurazione sul fatto che l’Ucraina non verrà mai ammessa all’interno dell’alleanza militare.
Jeremy Shapiro, analista capo dello European Council on Foreign Relations, ha detto al New York Times che l’offerta di Macron potrebbe includere una maggiore trasparenza da parte della NATO sul rafforzamento dei sistemi missilistici nell’Europa orientale, «combinata con un qualche meccanismo di consultazione con la Russia sulla modifica dello status di alcuni paesi nella NATO, oppure una specie di moratoria sull’espansione dell’alleanza»; o ancora, una creativa interpretazione degli ultimi accordi di Minsk, che preveda l’istituzione di un organo rappresentativo nei territori dell’Ucraina orientale controllati dai separatisti filo-russi, una specie di assemblea parlamentare che abbia il potere di porre il veto su alcune decisioni prese dal governo centrale, per esempio sulla politica estera.
Bloomberg aggiunge che Macron potrebbe chiedere a Putin di discutere possibili soluzioni per ridurre la tensione con l’Ucraina in un nuovo giro di negoziati nel “formato Normandia” a cui partecipano Francia, Germania, Russia e Ucraina.
Non è chiaro quanto queste offerte saranno gradite a Putin, il quale potrebbe semplicemente ribadire che intende fermare l’espansione della NATO verso est, per via diplomatica o militare. In quel caso l’incontro con Macron sarà servito a ben poco, e per il presidente francese potrebbe essere addirittura controproducente: potrebbe infatti danneggiare la sua credibilità come protagonista della diplomazia mondiale, e rappresentare una discreta figuraccia a meno di tre mesi dalle elezioni presidenziali in Francia.
Se l’incontro andasse male, Macron si ritroverebbe ancora più isolato in Europa nell’auspicare maggiore dialogo con la Russia.
Diversi altri paesi stanno dimostrando di prendere molto sul serio la possibilità che Putin possa ordinare all’esercito russo di invadere l’Ucraina: proprio lunedì il nuovo cancelliere tedesco Olaf Scholz incontrerà a Washington il presidente statunitense Joe Biden, mentre alcuni membri della Commissione Europea parleranno con importanti membri dell’amministrazione Biden. Secondo il Financial Times si discuterà soprattutto di come ridurre la dipendenza dei paesi europei dalla fornitura di gas naturale russo, che potrebbe essere tagliata in caso di ulteriori tensioni fra Europa e Russia.
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