@ - GIUSTIZIA & IMPUNITÀ La condanna allo specialista per abuso d'ufficio e lesioni, cade l'accusa di frode processuale. Assolta invece l'assistente sociale accusata di violenza privata. Dei 22 rinvii a giudizio chiesti dalla procura, ne sono stati accolti diciassette
E’ stato condannato a quattro anni Claudio Foti, lo psicoterapeuta titolare del noto studio di cura torinese Hansel&Gretel nel rito abbreviato per la vicenda degli affidi illeciti di Bibbiano e della Val d’Enza. La procura aveva chiesto sei anni di condanna per le accuse di abuso d’ufficio, frode processuale e lesioni gravissime (ipotesi di reato formulata per la presunta alterazione psichica di una paziente). “E’ caduta l’accusa di frode processuale”, hanno commentato gli avvocati di Foti: “Ricorreremo in appello”. E’ stata invece assolta l’assistente sociale Beatrice Benati: per lei la procura aveva chiesto un anno e sei mesi per violenza privata e tentata violenza privata.
Il gup di Reggio Emilia ha dovuto decidere anche sul rinvio a giudizio per 22 indagati: sono stati alla fine 17 i rinvii a giudizio. Tra questi c’è anche il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti è stato rinviato a giudizio per abuso d’ufficio, ma prosciolto dalle accuse di falso. Il processo, in pratica, dovrà verificare se sia stata commessa qualche illegittimità amministrativa nell’affidamento dell’appalto concernente il servizio terapeutico di cura dei minori da parte dell’Unione dei Comuni. “La sua posizione – commenta l’avvocato Giovanni Tarquini – è stata ulteriormente alleggerita“. Finora l’unica pena relativa al procedimento è quella di Cinzia Magnarelli, assistente sociale sempre dell’Unione Val d’Enza, rea confessa e accusata di falso ideologico e frode processuale, la quale ha patteggiato a un anno e otto mesi (pena sospesa).
Gli avvocati di Foti insistono nel dire che lo psicoterapeuta è “assolutamente estraneo e innocente, il trattamento avuto nei suoi confronti ricorda quello riservato a Enzo Tortora, poi assolto in Corte d’Appello”, hanno dichiarato poco dopo la sentenza Giuseppe Rossodivita e Girolamo Andrea Cuffari. “E una sentenza che non sta in piedi dal punto di vista giuridico e ha un carattere ideologico. La psicoterapia è stata definita eccellente, questo processo è stato paragonato in una perizia a quello di Galileo Galilei perché è stata messa sul banco degli imputati la psicoterapia del trauma“.
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