martedì 17 agosto 2021

Rapporto: Il presidente iraniano spera in un'escalation con l'Occidente

@ - Gli assassini del mondo sanno che potrebbero non vedere mai un'amministrazione americana più debole e incompetente dell'amministrazione Biden. Quindi si avventeranno. Aspettatevi molto più caos dai regimi più brutali e distopici del mondo nei prossimi 3,5 anni.



Secondo Israele, all'Iran sono a circa 10 settimane di distanza dal disporre di materiale sufficiente per costruire una bomba nucleare. 

Tuttavia, l'amministrazione Biden ha tolto l'opzione militare dal tavolo in caso di fallimento dei negoziati. Pertanto, l'Iran continuerà a presentare richieste oltraggiose per rientrare nel JCPOA (Iran Nuclear Deal) fatalmente difettoso. E se l'amministrazione Biden non si conforma, i leader iraniani giurano che andranno al nucleare. 

Si chiama ricatto nucleare.


Rapporto: Presidente iraniano che spera in un'escalation con l'Occidente

Di Israel Hayom, 15 agosto 2021
Nonostante abbia dichiarato le sue intenzioni di continuare i colloqui indiretti con gli Usa sul ritorno all'accordo sul nucleare del 2015, il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha insinuato che si sarebbe "sentito a suo agio" con un'escalation con l'Occidente in questo momento.

Secondo un rapporto del quotidiano panarabo Asharq Al-Awsat, con sede a Londra, le recenti operazioni nel Golfo Persico e in Libano riflettono l'interesse del presidente iraniano, almeno in questo momento, per uno scontro volto a infondere un certo prestigio al suo nuovo governo tra i radicali iraniani.

Il giornale scelse anche di enfatizzare il processo per crimini di guerra in corso in Svezia riguardante le esecuzioni in cui Raisi ebbe una mano, inclusa l'esecuzione di oltre 5.000 oppositori del regime nelle carceri di tutto il paese negli anni '80.

Ha citato Sanam Vakil, vicedirettore del programma per il Medio Oriente nord africa presso il think tank britannico Chatham House, dicendo: "L'esito del processo potrebbe essere particolarmente imbarazzante per Raisi, rendendogli difficile impegnarsi in colloqui diretti con gli Stati europei".

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