@ - Preso il palazzo presidenziale. Spari e calca all'aeroporto di Kabul. Il presidente Ghani è fuggito "per evitare un bagno di sangue". Si riunisce il Consiglio di sicurezza dell'Onu. Atteso volo con italiani a Fiumicino .
La bandiera bianca dei talebani sventola sul pennone del palazzo presidenziale di Kabul, "consegnato" ufficialmente ieri ai ribelli dopo la fuga del presidente Ashraf Ghani. Secondo al Jazeera, che ha mostrato in diretta le immagini dal palazzo, tre funzionari governativi erano presenti alla "cerimonia".
Un responsabile della sicurezza dei talebani ha detto che "non c'è stato alcuno spargimento di sangue durante il passaggio di consegne" e che "una consegna pacifica delle strutture del governo è in corso in tutto il Paese". Il portavoce e negoziatore talebano Suhail Shaheen ha detto all'Ap che il gruppo militante sta tenendo colloqui volti a formare un "governo islamico aperto e inclusivo" in Afghanistan. Baradar, "serenità a tutta la nazione" I talebani sono pronti a proclamare l'Emirato islamico che 20 anni fa era stato abbattuto dall'intervento occidentale. In un nuovo video, il vicecapo mullah Baradar Akhund promette "serenità" alla nazione e di occuparsi dei bisogni della gente. "Questa è l'ora della prova. Noi forniremo i servizi alla nostra nazione, daremo serenità alla nazione intera e faremo del nostro meglio per migliorare la vita delle persone", dice nel video, citato dalla Bbc, seduto nel palazzo presidenziale circondato da miliziani armati. "Il modo in cui siamo arrivati era inatteso e abbiamo raggiunto questa posizione che non ci aspettavamo", dice ancora Akhund.
Spari e calca all'aeroporto di Kabul Le forze statunitensi hanno sparato in aria all'aeroporto di Kabul, dove migliaia di afghani hanno invaso le piste nel tentativo di fuggire dal loro Paese. Lo ha riferito un testimone alla Afp. "Ho molta paura. Sparano colpi in aria. Ho visto una ragazza che veniva schiacciata e uccisa", ha detto il testimone all'agenzia.
Un funzionario, citato dalla Bbc, ha detto: "La folla era fuori controllo. Gli spari avevano la sola funzione di calmare il caos". Gli spari si sentono in diversi video che ritraggono la folla in preda al panico che affolla le piste dell'aeroporto di Kabul. Le truppe statunitensi hanno preso il controllo dell'aeroporto, dove, secondo le notizie diffuse, viene data priorità all'evacuazione del personale diplomatico su aerei militari, dopo il fermo dei voli commerciali. Washington ha reso noto di aver portato in salvo il personale della sua ambasciata. Almeno cinque persone sono rimaste uccise all'interno dell'aeroporto. Lo riferisce Sky News che cita testimonianze che arrivano dalla capitale afghana e riporta di immagini della zona dell'aeroporto internazionale Hamid Karzai riservata al traffico aereo civile che testimoniano il caos con afghani che cercano di salire su una scaletta e persone che cadono. Atteso volo con italiani a Roma Sono circa 70 le persone a bordo del Kc767 dell'Aeronautica Militare partito ieri sera da Kabul e che dovrebbe atterrare a Fiumicino intorno alle 14:30. Si tratta del primo volo di evacuazione nell'ambito del ponte aereo messo a punto dalla Difesa dopo la rapida avanzata dei Talebani in Afghanistan. A bordo personale diplomatico e una ventina di ex collaboratori afghani del contingente italiano, come aveva annunciato il ministro Guerini.
Nei prossimi giorni altri voli riporteranno in Italia i connazionali rimasti nel Paese e gli altri afghani da accogliere. All'aeroporto di Kabul un team della Difesa si sta occupando degli imbarchi. Oggi Consiglio sicurezza Onu Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si riunirà oggi per discutere della situazione in Afghanistan. I membri discuteranno dell'escalation nel Paese dopo che i talebani sono entrati nella capitale Kabul. La riunione del Consiglio di sicurezza è prevista per le 10 ora di New York, le 16 in Italia. Ghani: ho lasciato Kabul per evitare massacro Il presidente afghano, Ashraf Ghani, ha spiegato su Facebook di aver abbandonato il Paese per evitare ai cittadini di Kabul un bagno di sangue. "Oggi, mi sono imbattuto in una scelta difficile: dover affrontare i talebani armati che volevano entrare nel palazzo o lasciare il caro paese alla cui protezione ho dedicato la mia vita a proteggere negli ultimi vent'anni", ha scritto Ghani. Sarebbe giunto in Uzbekistan l'ex presidente afghano Ashraf Ghani. Secondo Al Jazeera sarebbe a Tashkent con la moglie e alcuni membri dello staff. Ghani ha inoltre affermato che, se avesse affrontato i talebani, "ci sarebbero stati innumerevoli connazionali uccisi", "la città avrebbe dovuto affrontare la distruzione" e il risultato sarebbe stato "un grande disastro umano". "I talebani ce l'hanno fatta a rimuovermi, per evitare il bagno di sangue, ho pensato che fosse meglio partire", scrive ancora Ghani, "i talebani hanno vinto il giudizio di spada e pistole e ora sono responsabili della tutela dell'onore, della ricchezza e dell'autostima dei connazionali. Ma hanno guadagnato la legittimità nei cuori? Mai nella storia il solo potere ha dato legittimità a nessuno e mai glielo darà". Ghani ha quindi auspicato che i talebani superino la "nuova prova storica" proteggendo "il nome e l'onore dell'Afghanistan". E'" necessario che i talebani garantiscano tutte le persone, le nazioni, i diversi settori, le sorelle e le donne dell'Afghanistan per conquistare la legittimità e il cuore del popolo", conclude Ghani, promettendo di "continuare a servire sempre la nazione". Cina pronta a rapporti amichevoli con talebani La Cina è disposta a sviluppare "relazioni amichevoli" con i talebani dopo la loro presa del controllo dell'Afghanistan. "La Cina rispetta il diritto del popolo afghano di determinare in modo indipendente il proprio destino e futuro, ed è disposta a continuare a sviluppare relazioni amichevoli e di cooperazione", ha replicato la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying, a una delle domande fatte in conferenza stampa sulla situazione in Afghanistan. Pechino, inoltre, "è disposta a svolgere un ruolo costruttivo nella pace e nella ricostruzione dell'Afghanistan", ha aggiunto Hua. Mosca, domani ambasciatore incontra i talebani I talebani hanno già messo insicurezza il perimetro esterno dell'ambasciata russa a Kabul. Loha detto l'inviato presidenziale russo per l'Afghanistan Zamir Kabulov. "Hanno già messo sotto protezione il perimetro esterno dell'ambasciata russa a Kabul", ha dichiarato, citato dalla Tass. "Il nostro ambasciatore è in contatto con i rappresentanti della leadership talebana. Domani, come mi ha detto proprio dieci minuti fa, incontrerà il coordinatore della leadership talebana per garantire la sicurezza, compresa la nostra ambasciata", ha sottolineato.
I Talebani hanno promesso alla Russia che costruiranno un Afghanistan "civilizzato", "libero dal terrorismo e dal traffico di droga". Lo sostiene l'ambasciatore russo a Kabul Dmitry Zhirnov, citato da Interfax. La leadership russa prenderà poi "una decisione sul riconoscimento del regime del movimento talebano a seconda di quanto responsabilmente governerà il paese". Lo ha detto alla stazione radio Ekho Moskvy il rappresentante speciale del presidente russo per l'Afghanistan Zamir Kabulov.
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