venerdì 5 febbraio 2021

Navalny, Borrell incontra Lavrov a Mosca: ‘Relazioni Russia-Ue a un punto critico’. Morto improvvisamente medico che curò dissidente

@ - Maksimishin Sergey Valentinovich aveva 55 anni. Il suo decesso è stato reso noto dall'ospedale di Oms nel quale lavorava proprio nei giorni in cui la repressione delle forze di polizia si è fatta più dura nei confronti dei manifestanti scesi in piazza per protestare contro la condanna a due anni e cinque mesi di carcere dell'oppositore russo.

È scontro aperto tra Russia e Unione europea sull’arresto e la condanna a due anni e cinque mesi di reclusione nei confronti di Alexei Navalny, il principale oppositore di Vladimir Putin rientrato in patria a inizio anno dopo i mesi di convalescenza in Germania dovuti all’avvelenamento da Novichok. Oggi l’Alto rappresentate per la Politica estera dell’unione europea, Josep Borrell, ha incontrato il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, dichiarando che le relazioni tra Mosca e l’Ue sono arrivate “a un punto critico”. “Ma siamo connessi – ha voluto poi aggiungere – E nonostante le nostre differenze costruire un muro di silenzio non è un’opzione”. Dura la replica del capo della diplomazia russa, secondo cui la situazione che si è sviluppata fra la Russia e l’Unione europea è “malsana”: “Siamo entrambi stakeholder della regione Euroasiatica. Oggi abbiamo l’opportunità di avere una conversazione franca fra di noi, per affrontare questo punto”. Intanto, si è aperta anche la prima udienza del processo contro Navalny per diffamazione nei confronti di un veterano della Seconda Guerra Mondiale, Ignat Artemenko: “Non so niente di Artemenko. Non capisco le accuse. Non sapevo nulla di Artemenko fino a quando la polizia non è venuta da me”, ha detto il dissidente dichiarandosi ‘non colpevole’.

Alla vicenda Navalny si è aggiunto ieri un nuovo capitolo sul quale dovrà essere fatta chiarezza. Ieri, l’ospedale di Omsk in cui lavorava ha annunciato, in una dichiarazione riportata dalla Cnn, la morte improvvisa di Maksimishin Sergey Valentinovich, 55 anni, il medico russo che curò il blogger dissidente +nelle ore successive all’avvelenamento col Novichok, nell’agosto scorso.

Non sono ancora state rese note le cause del decesso, visto che dalla struttura ci si è limitati a comunicare che “con rammarico, vi informiamo che il vice capo medico per l’anestesiologia e la rianimazione dell’ospedale di emergenza, assistente del dipartimento dell’Università statale di medicina di Omsk, dottore di ricerca in scienze mediche Maksimishin Sergey Valentinovich è improvvisamente morto”.

Tutto a poche ore dalla contestata condanna del tribunale distrettuale Simonovsky a due anni e cinque mesi di reclusione per il principale oppositore di Vladimir Putin, rientrato nelle scorse settimane in Russia e immediatamente arrestato dalle autorità, dopo mesi di ricovero e riabilitazione presso l’ospedale Charité di Berlino. Condanna che ha scatenato nuove proteste di piazza, soprattutto nella capitale, alle quali è seguita una nuova ondata di arresti che ha fatto crescere a oltre 11mila il numero dei manifestanti fermati.

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