martedì 6 ottobre 2020

Il governo cancella i decreti Salvini, ecco il nuovo decreto Sicurezza. Via le maxi multe alle Ong

@ - Il testo del nuovo decreto sull’immigrazione a Palazzo Chigi discusso in Consiglio dei Ministri. Niente maxi multe alle navi delle Ong.


Il Consiglio dei Ministri del 5 ottobre approva il nuovo il nuovo decreto immigrazione, o meglio decreto Sicurezza, nato per superare i provvedimenti varati dal governo gialloverde con Matteo Salvini ministro dell’Interno.

Cosa prevede il nuovo decreto immigra-zione
Il nuovo decreto discusso a Palazzo Chigi presenta nuove modifiche che vanno oltre anche alle indicazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il testo del decreto prevede l’abolizione delle maxi multe alle navi delle Ong che entrano in acque territoriali italiane dopo aver salvato i migranti in mare.
Saranno rivisti ed ampliati i requisiti sulla base dei quali verrà concessa la protezione internazionale. Inoltre si tornerà allo Sprar, che prevede una rete di assistenza gestita dai Comuni.

La protezione internazionale degli stranieri
Per quanto riguarda la protezione internazionale degli stranieri, la normativa vigente prescrive il divieto di espulsione e respingimento nel caso in cui il rimpatrio determini, per l’interessato, il rischio di tortura. Con il decreto, si aggiunge a questa ipotesi il rischio che lo straniero sia sottoposto a trattamenti inumani o degradanti e se ne vieta l’espulsione anche nei casi di rischio di violazione del diritto al rispetto della sua vita privata e familiare. In tali casi, si prevede il rilascio del permesso di soggiorno per protezione speciale.
Sempre in materia di condizione giuridica dello straniero, il provvedimento affronta anche il tema della convertibilità dei permessi di soggiorno rilasciati per altre ragioni in permessi di lavoro. Alle categorie di permessi convertibili già previste, si aggiungono quelle di protezione speciale, calamità, residenza elettiva, acquisto della cittadinanza o dello stato di apolide, attività sportiva, lavoro di tipo artistico, motivi religiosi e assistenza ai minorirecita la nota di Palazzo Chigi.

Il sistema di accoglienza
Il provvedimento riforma anche il sistema di accoglienza destinato ai richiedenti protezione internazionale e ai titolari di protezione, con la creazione del nuovo “Sistema di accoglienza e integrazione”. Le attività di prima assistenza continueranno ad essere svolte nei centri governativi ordinari e straordinari. Successivamente, il Sistema si articolerà in due livelli di prestazioni: il primo dedicato ai richiedenti protezione internazionale, il secondo a coloro che ne sono già titolari, con servizi aggiuntivi finalizzati all’integrazione”.

Le multe alle Ong
Il testo interviene poi sulle sanzioni relative al divieto di transito delle navi nel mare territoriale. Si prevede che, nel caso in cui ricorrano i motivi di ordine e sicurezza pubblica o di violazione delle norme sul traffico di migranti via mare, il provvedimento di divieto sia adottato, su proposta del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro della difesa e con il Ministro delle infrastrutture, previa informazione al Presidente del Consiglio. Per le operazioni di soccorso, la disciplina di divieto non si applicherà nell’ipotesi in cui vi sia stata la comunicazione al centro di coordinamento ed allo Stato di bandiera e siano rispettate le indicazioni della competente autorità per la ricerca ed il soccorso in mare. In caso di violazione del divieto, si richiama la disciplina vigente del Codice della navigazione, che prevede la reclusione fino a due anni e una multa da 10.000 a 50.000 euro. Sono pertanto eliminate le sanzioni amministrative introdotte in precedenza“.

Non solo migranti: cosa prevede il nuovo decreto Sicurezza
Ovviamente il lavoro del governo non si concentra solo sull’immigrazione. Ad esempio diventa reato consegnare un telefono cellulare a un detenuto. In realtà la norma punisce chi agevola un detenuto al 41bis ad avere contatti con l’esterno.

Per quanto riguarda la sicurezza in strada, è previsto un nuovo Daspo urbano per allontanare i violenti dai luoghi di assembramento. Con il provvedimento ribattezzato come norma Willy inoltre vengono inasprite le pene per chi partecipa alle risse.

Il Daspo urbano
Nel primo caso, si rafforza il cosiddetto “Daspo urbano”, rendendo possibile per il Questore l’applicazione del divieto di accesso nei locali pubblici anche nei confronti dei soggetti che abbiano riportato una o più denunce o una condanna non definitiva, nel corso degli ultimi tre anni, relativamente alla vendita o cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope. Inoltre, si interviene sul trattamento sanzionatorio conseguente alla violazione del divieto, prevedendo, in particolare, la pena della reclusione da sei mesi a due anni e la multa da 8.000 a 20.000 euro”.

La lotta al dark web
Con il secondo intervento, si estende il meccanismo dell’oscuramento, già utilizzato per il contrasto alla pedopornografia online, a quei siti che, sulla base di elementi oggettivi, devono ritenersi utilizzati per la commissione di reati in materia di stupefacenti”.

Le pene per i soggetti coinvolti in risse
Inoltre, si inaspriscono le pene per i soggetti coinvolti in risse, prevedendo che, qualora qualcuno resti ucciso o riporti lesioni personali, il solo fatto della partecipazione alla stessa sia punibile con la reclusione da sei mesi a sei anni

Migranti, il piano proposto dalla Commissione europea
Si torna a parlare di migranti dopo le regionali e dopo che la Commissione Ue ha presentato il suo nuovo piano per procedere con la riforma del Trattato di Dublino. Il piano presentato il 23 settembre prevede il superamento del trattato attraverso un meccanismo di solidarietà obbligatoria per cui tutti i Paesi dovranno decidere tra redistribuzione e rimpatri. Diversi Paesi Ue hanno accolto il piano con un certo scetticismo, e anche in Italia la proposta della Commissione non è stata accolta propriamente con entusiasmo.

La ‘resistenza’ della Lega
La Lega di Matteo Salvini con ogni probabilità sa pianificando una forma di resistenza per evitare il superamento dei decreti Sicurezza. L’ex ministro dell’Interno anche nelle scorse settimane aveva fatto sapere di essere pronto a dare battaglia per evitare il superamento dei suoi decreti.


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