@ - Per lʼex bandito sardo, scarcerato per decorrenza dei termini dopo la condanna in appello, si riaprono le porte del carcere. Ma di lui si sono perse le tracce.
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dei legali di Graziano Mesina, rendendo definitiva la condanna a 30 anni. L'ex primula rossa del banditismo sardo però è irreperibile. Quando i carabinieri si sono presentati nella sua casa ad Orgosolo (Nuoro) per condurlo in carcere, non l'hanno trovato. Mesina era stato scarcerato per decorrenza dei termini dopo la condanna in appello per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.
Secondo la Dda di Cagliari, l'ex bandito sarebbe stato a capo di due gruppi criminali attivi in due aree della Sardegna per coprire l'approvvigionamento di vari tipi di droga, con base in queste due zone dell'isola. Con il rigetto del ricorso decade in via definitiva la grazia concessa a suo tempo dal presidente della Repubblica.
Ora però Mesina è irreperibile. Già nella giornata di giovedì prima della sentenza, per la prima volta dopo un anno, non si era presentato alla stazione dei carabinieri di Orgosolo per la firma. E quando i militari si sono presentati presso la sua abitazione dopo il verdetto della Cassazione non l'hanno trovato. Giovedì ha atteso la sentenza a Orgosolo con al suo fianco l'avvocato Maria Luisa Vernier, mentre l'altra legale Beatrice Goddi discuteva a Roma in Cassazione. Poi, quando nel tardo pomeriggio sembrava che la data della sentenza dovesse essere rinviata, l'avvocato Vernier è tornata a Cagliari e Mesina è rimasto solo a casa e ha fatto perdere le sue tracce.
Così Orgosolo si trova ora sotto il controllo delle forze dell'ordine. Polizia e carabinieri cercano ovunque Mesina con posti di blocco, interrogatori e perquisizioni, le prime stanotte a casa delle due sorelle di Mesina: Peppedda, nella cui casa ha vissuto nell'ultimo anno, e Antonia. Ma dell'ex primula rossa del Supramonte non c'è traccia. In paese ha passato serenamente l'ultimo anno. Attraversava corso Repubblica tutti i giorni verso le 18 per andare a firmare dai carabinieri, un appuntamento che ha mancato solo ieri. Nulla lasciava presagire, data anche l'età, una nuova fuga. C'è da capire se Mesina abbia deciso davvero di darsi alla latitanza o se questo sia l'ultimo colpo di teatro prima di consegnarsi nelle mani delle forze dell'ordine.
Nessun commento:
Posta un commento