venerdì 12 giugno 2020

Coronavirus, tornano a salire i contagi. In Lombardia due casi su tre

@ - In 24 ore le vittime sono 25. In calo le terapie intensive. Aumentano i positivi a Milano, Bergamo e Brescia.


Aumenta di 252 il dato relativo ai lombardi che dall’inizio della pandemia hanno contratto il Covid-19. Rispetto a quanto aggiornato mercoledì dal Pirellone, quando il bilancio complessivo è cresciutà di 99 casi, l’incremento di ieri è decisamente superiore. Consiedrano che i casi totali in Italia salgono a 236.142 con un incremento di 379 unità, due su tre dei nuovi casi è in Lombardia. L’aggiornamento in merito al numero di pazienti ricoverati in gravi condizioni negli ospedali lombardi non presenta variazioni sostanziali: nelle ultime ventiquattro ore si è liberato soltanto un letto. Cala invece ulteriormente il dato dei ricoverati negli altri reparti: sono 2.488, 77 in meno rispetto a mercoledì. Sono 744 i pazienti dimessi o guariti secondo la Regione rispetto al dato di mercoledì. Un incremento significativo che consolida ulteriormente gli oltre 500 dimessi comunicati il giorno prima. Sono 25 le vittime con tampone positivo al coronavirus registrate nelle ultime ventiquattro ore in Lombardia meno dei 32 comunicati nella giornata di mercoledì. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono morte in Italia 34.167 persone poco meno della metà in Lombardia.

Mancata zona rossa ad Alzano e Nembro: i pm da Conte
Questa mattina, i pm di Bergamo ascolteranno il premier Giuseppe Conte, come persona informata sui fatti riguardo all’inchiesta per la mancata zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro. Il premier, così come il ministro della Salute, Roberto Speranza, e quello dell’Interno, Luciana Lamorgese, verrà ascoltato come persona informata sui fatti. La pm Maria Cristina Rota é già arrivata a Palazzo Chigi a Roma. Intanto oggi il sindaco di Nembro Claudio Cancelli ha puntato il dito contro le istituzioni che scelsero di non decidere: "Niente zona rossa, noi al macello. Governo e Regione devono pagare. Non si sono assunti le responsabilità. Il conflitto di segno politico ha inciso nel flop". A rimettere in discussione le responsabilità ci si è messo pure il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, che stamattina a "Omnibus", su La7, ha ricordato come nel pieno dell'emergenza coronavirus, "zone rosse furono stabilite anche da governatori e sindaci. Furono più di 100 le zone rosse stabilite per necessità. Ricordiamoci che la legge che ha istituito il Servizio sanitario nazionale, con l'articolo 32, consente l'istituzione di zone rosse".

Rsa: "Una strage nel mondo, ripensare il modello"
Dati choc nelle Rsa, ma il direttore dell'Ats Walter Bergamschi è fiducioso: "Non abbiamo paura dei dati. Però i dati vanno guardati tutti, e gli epidemiologi hanno confrontato le percentuali delle Rsa dell’Ats Metropolitana con quelle del resto del mondo". "La situazione lombarda e milanese è sovrapponibile a quella del resto del mondo, e dove è più alta l’incidenza dell’epidemia nella popolazione è più alta la mortalità nelle Rsa. È stato un evento planetario". "Oggi le Rsa seguono le procedure, vogliamo mantenere l’approccio di collaborazione coi gestori che abbiamo dall’inizio – continua il dg Bergamaschi –. Ci siamo trovati tutti davanti a un’epidemia per la prima volta dopo un secolo, nessuno era preparato. Sul lungo periodo, però, occorre anche "ripensare il modello delle Rsa".

Disabili. "Condannati ad un lockdown senza fine"
Dalle Rsa ai disabili. "La delibera recepisce poco o nulla delle osservazioni, dei suggerimenti e dei consigli degli enti di Terzo settore che, ripetutamente, hanno chiesto di non omologare la realtà degli anziani con quella della disabilità, delle dipendenze, della salute mentale, della neuropsichiatria, dei minori, rispettando i diversi bisogni dei lombardi". Così si legge nella nota congiunta diramata ieri da Forum Terzo Settore, Alleanza Cooperative Italiane, Anffas Lombardia, Arlea, Ledha, Ceal, Cnca e Uneba. A suscitare la delusione delle associazioni che si occupano di disabilità è la delibera con la quale martedì la Giunta regionale ha approvato le regole da osservare in questa nuova fase dell’emergenza Coronavirus in tutti i servizi residenziali sociosanitari, senza distinzione alcuna. Una delibera che accomuna, quindi, le Residenze Sanitarie per Anziani (RSA) ai servizi per la disabilità, tra i quali le Residenze Sanitarie per Disabili (RSD) o le Comunità Socio Sanitarie (CSS), senza badare al fatto che gli ospiti di tali servizi abbiano età ed esigenze diverse.
Lombardia, l'ottimismo vittima del virus

I lombardi , a causa della pandemia, si sentono vulnerabili e temono di perdere il lavoro. Ma soprattutto il virus è riuscito a "fiaccare" l’ottimismo degli abitanti della "locomotiva d’Italia". Sono i risultati di un’indagine condotta dal dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’università Statale di Milano che riguarda l’impatto del Covid-19 sul tessuto sociale della nostra Regione. I dati del terzo rapporto ResPOnsE Covid-19, a cura del laboratorio Sps Trend, mostrano quello che è successo nella coscienza dei lombardi, vittima del contraccolpo della crisi sanitaria e del successivo blocco delle attività produttive: 

Fase 3, la bozza del decreto
Mentre la fase 3 procede, è in arrivo un nuovo Dpcm sui cui è al lavoro il governo Conte. Il decreto dovrebbe vedere la luce nelle prossime ore ed è ancora suscettibile di modifiche, ma già emergono dettagli importanti sulle possibili nuove riaperture. Dopo quello che sembrava un via libera dal 15 giugno agli sport di contatto fra cui calcetto e beach volley, in serata è arrivato il dietrofront, almeno momentaneo, secondo quanto hanno riferito diversi ministri che hanno partecipato l cdm dove ci sarebbe stata una accesa discussione su questo tema. Ferme anche discoteche e fiere. Di conseguenza sarà modificata la bozza del dpcm che conteneva questa norma e sembra che il via libera scatti dal 25 giugno. Quindi uno slittamento di 10 giorni. Comunque, questa volta sembra chiara la volontà di delegare a livello territoriale eventuali accelerazioni o frenate sul via libera alle attività. La linea guida sarà, come sempre, l'andamento della situazione epidemiologica

I dati delle province
Sale il numero dei positivi al Coronavirus a Milano. In provincia, stando ai dati resi noti dalla Regione Lombardia, si registrano +71 casi (mercoledìsono stati +27) per un totale di 23.581 positivi, di cui 10.018 (+34) a Milano città (mercoledì erano stati 10). Quanto alle altre province, a Bergamo i positivi sono 13.710 (+39), a Brescia 15.187 (+81), a Como 3.957 (+4), a Cremona 6.527 (+7), a Lecco 2.774 (+3), a Lodi 3.522 (+7), a Mantova 3.398 (+2),a Monza Brianza 5.603 (+10), a Pavia 5.433 (+4), a Sondrio 1.505 (+6) e a Varese 3.736 (+12). 

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