venerdì 12 giugno 2020

Coronavirus, diretta: India, 10 mila contagi in 24 ore, in Brasile oltre 800.000 casi e quasi 41.000 morti

@ - Coronavirus, mentre in Europa la pandemia di Covid19 rallenta nel resto del mondo accelera, facendo segnare nuovi picchi record di contagi e di vittime. Nel mondo, infatti, sono ormai più di 7,5 milioni i casi confermati di coronavirus. È quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University che parlano di 7.514.481 di contagi a livello globale. I decessi sono 421.458. Gli Stati Uniti restano il Paese più colpito con 2.023.347 di casi e 113.820 morti.

Ecdc: picco superato, ma probabile aumento dei casi nelle prossime settimane. La prima ondata di contagio del Covid-19 ha superato il suo picco in tutti i paesi europei, tranne in Polonia e Svezia, ma la pandemia di Covid19 non è finita e «previsioni ipotetiche indicano che un aumento dei casi è probabile nelle prossime settimane». Lo scrive il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie nel suo rapporto aggiornato sul rischio Covid19.

Il 9 giugno, osserva l'Ecdc, nei paesi europei l'incidenza della malattia risultava diminuita dell'80% rispetto al picco del 9 aprile, essenzialmente grazie al distanziamento e le altre misure che però hanno conseguenze sociali ed economiche. C'è una tendenza alla diminuzione dell'incidenza della malattia, ma alcuni Stati membri segnalano ancora focolai. Gli studi siero-epidemiologici suggeriscono inoltre che l'immunità delle popolazioni resta bassa. Uno scenario in cui «un aumento dei casi è probabile nelle prossime settimane».

L'Ecdc raccomanda alle autorità nazionali di adottare una strategia con monitoraggio rigoroso della situazione epidemiologica, test completi a tutti gli individui che presentano sintomi compatibili con il Covid19, tracciamento dei contatti e una comunicazione che ricordi ai cittadini che la pandemia è tutt'altro che finita, con pochi messaggi chiave: non abbassare la guardia e adeguarci a una «nuova normalità», perché le nostre azioni ci danno il potere di controllare la diffusione del virus.

India, giorno nero: oltre 10 mila contagi in 24 ore. È il giorno più nero per l'India, dove nelle ultime 24 ore si è registrato il numero più alto di contagi e di vittime dallo scoppio della pandemia. Dati riferiti dal ministero della Sanità di Nuova Delhi parlano di 396 morti in più rispetto a ieri, portando a 8.498 il totale delle persone che hanno perso la vita per complicanze legate all'infezione. Sono invece 10.956 le persone che hanno contratto il Covid-19 nell'ultima giornata, aggiornando così a 297.535 il numero totale dei contagiati. È la prima volta che in India si registrano più di diecimila contagi in un giorno. L'India si colloca così al quarto posto per numero di contagi nella mappa elaborata dalla Johns Hopkins University.


Cina, nato a Wuhan il figlio del medico eroe che lanciò l'allarme. È nato in un ospedale di Wuhan il secondo figlio di Li Wenliang, il giovane medico eroe che per primo lanciò l'allarme sulla diffusione del coronavirus in Cina. Lo riporta il South China Morning Post che rilancia una notizia di Litchi News. Li è morto a inizio febbraio dopo aver contratto il virus. «Marito mio, ci vedi dal paradiso? - ha scritto stamani Fu Xuejie, vedova del dottor Li, su WeChat - L'ultimo regalo che mi hai fatto è nato oggi. Lavorerò sodo per amarli e proteggerli».

Yemen, mortalità peggiore che in guerra. Il tasso di mortalità per coronavirus nella capitale dello Yemen, Aden, ha superato quello del momento peggiore della guerra. Lo sottolinea la Cnn, precisando che nella prima metà di maggio la città ha dovuto seppellire 950 morti, quasi il quadruplo dei 251 registrati in tutto il mese di marzo, secondo un rapporto del Ministero della Salute. Quei 950 decessi in due settimane rappresentano quasi la metà del numero di vittime che la città ha registrato in tutto il 2015, quando nel Paese infuriava la guerra civile.

Il cimitero di Al Radwan si è rapidamente ampliato negli ultimi mesi, con nuove tombe che si avvicinano agli edifici residenziali che lo circondano. Le autorità mediche locali affermano che il tasso di mortalità ad Aden sta risalendo nonostante una relativa pausa del conflitto. Dopo le bombe e i colpi di mortaio, gli assassini di oggi agiscono in silenzio. Oltre al Covid-19, lo Yemen deve fare i conti con un focolaio di virus trasmesso dalle zanzare, noto come virus Chikungunya, e oltre 100.000 casi noti di colera in tutta la nazione.

Molti centri di malnutrizione e ospedali hanno chiuso a causa di carenze finanziarie e per l'impossibilità di assicurare condizioni di sicurezza dal coronavirus al personale sanitario. Intanto le inondazioni improvvise di questa primavera hanno distrutto la rete elettrica della città. «Lo Yemen ha affrontato anni di guerra e non può gestire tre pandemie, un collasso economico, una guerra e il coronavirus», ha detto alla CNN Ishraq Al-Subei, responsabile per la lotta al Covid-19. Drammatica la situazione nei campi profughi, dove le misure anti-Covid non hanno corso. «Con la guerra, ci siamo spostati da un posto all'altro e ci siamo salvati - ha detto alla Cnn un rifugiato - ma il coronavirus, non importa dove tu vada, ti troverà».

Brasile, oltre 800.000 vasi e quasi 41.000 morti. Il Brasile registra più di 800.000 contagi a causa della pandemia di coronavirus con quasi 41.000 morti. I dati del ministero della Sanità riportati dai media locali parlano di 30.412 nuovi casi accertati in 24 ore per un totale di 802.828 e di 1.239 decessi che portano il bilancio a 40.919 morti. Le autorità sanitarie confermano anche che sono circa 345.595 i pazienti Covid-19 guariti. Secondo la Johns Hopkins University, il Brasile è il secondo Paese al mondo per numero di casi confermati, dopo gli Stati Uniti, e il terzo per il triste bilancio dei decessi, dopo Stati Uniti e Regno Unito.

America Latina: oltre 1,5 milione di malati. Più di 1,5 milioni di malati di Covid19 sono stati identificati in America Latina, ora minacciata anche da una crisi alimentare. Più della metà di contagiati si trovano in Brasile, secondo luogo al mondo in termini di contaminazione dopo gli Stati Uniti. In America Latina, la pandemia «può riportarci indietro di 13 anni», ha avvertito Alicia Barcena, segretaria generale della Commissione economica per l'America Latina e i Caraibi. «Dobbiamo capire come possiamo evitare che la crisi sanitaria diventi una crisi alimentare», ha aggiunto. Gli Stati Uniti intanto hanno registrato ulteriori 941 decessi correlati al Coronavirus nelle ultime 24 ore, portando il numero di morti a 113.774; l'aumento del numero di ricoveri in diversi Stati, tra cui il Texas e la Carolina del Nord, fa temere una seconda ondata. bab 

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