venerdì 29 maggio 2020

Recovery fund, fondi ‘a rate’ per investimenti mirati. Come si possono spendere i soldi dell’Ue?

@ - Ue, i soldi del Recovery fund verranno erogati ‘a rate’ in base agli obiettivi del piano nazionale. Quindi come si possono spendere i soldi?

La Commissione europea ha presentato il suo Recovery fund da 750 miliardi di euro vincolati alla progettualità. La von der Leyen, già nel momento della presentazione del piano di aiuti, ha battuto su un concetto. Il futuro dell’Unione europea.
L’Ue chiede investimenti funzionali per rilanciare l’economia e per sostenere piani coerenti con la strategia europea. Questo non rende inutile lo sforzo europeo ma rende necessari dei ragionamenti su come investire i fondi a disposizione. Se il piano dovesse passare senza modifiche.

I pilastri dell’Unione europea
I pilastri dell’Unione europea sono tre. La rivoluzione green, la rivoluzione digitale e l’inclusione sociale. E gli investimenti – almeno in parte – devono essere fatti seguendo queste tre grandi direttrici.

Recovery fund, le indicazioni dell’Ue: soldi ‘a rate’ in base agli obiettivi del piano 
A fare luce sul sistema di aiuti è stato il vice-presidente della Commissione Valdis Dombrovskis, il quale ha puntualizzato che i fondi stanziati dall’Ue saranno rateizzati o comunque non saranno trasferiti in un’unica soluzione. Si tratta di un pagamento a scaglioni in base al piano presentato dal Paese interessato. 

Gli investimenti saranno quindi monitorati, così come sarà controllata la crescita dei Paesi, con un occhio di riguardo ovviamente per quelli più in difficoltà. Come l’Italia. 

Paolo Gentiloni

Come si possono spendere i soldi? 
Se passasse il piano della Commissione Ue, all’Italia andrebbero 172,7 miliardi. Nasce qui il primo grande punto interrogativo. Come spendere i soldi dell’Unione europea? 

In Italia molti hanno parlato della riduzione delle tasse. Ma si può fare? Gentiloni ha specificato che saranno i singoli Stati a stabilire le gerarchie ma che il via libera passa per Bruxelles. In realtà sembra difficile che l’Ue possa approvare un piano incentrato sulla riduzione della pressione fiscale.

La parola d’ordine dell’Ue è investimenti, e devono essere investimenti mirati, coerenti al piano europeo. Insomma, è necessario muoversi con prudenza per evitare di vedersi bocciare il piano. 

Nell’ambito dell’inclusione sociale rientrano diversi piani cari alla politica, come ad esempio aiuti e sostegni alle famiglie. Il Family act di cui si parla da tempo, ad esempio,

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