lunedì 13 aprile 2020

Più di un morto al minuto negli Usa. Mentre Trump litiga con tutti

@ - Il presidente ritwitta un post in cui si chiede il licenziamento del superesperto Anthony Fauci. Poi si scaglia contro il Nyt che critica la risposta lenta al coronavirus. Quotidiano che ospita la proposta di Joe Biden per uscire dalla crisi.

President Donald Trump speaks during a coronavirus task force briefing at the White House, Friday, April...


Gli Stati Uniti superano quota 22.000 morti per coronavirus: in base ai dati della Johns Hopkins University, i decessi sono 22.020, su 555.313 casi di positività. Sono stati 1.514 i morti nelle ultime 24 ore. Gli Usa sono i più colpiti nel mondo, dove sono 1.850.527 i casi di contagio da Covid-19. Seguono Spagna (166.831), Italia (156.363), Francia (133.670), Germania (127.854), Gran Bretagna (85.208), Cina ( 83.523), Iran (71.686), Turchia (56.956) e Belgio (29.647).

Il presidente Trump ha manifestato pubblicamente disagio nei confronti di Anthony Fauci, il superesperto di malattie infettive consulente del Governo Usa, dopo che il medico ha sottolineato che se il Paese fosse stato chiuso prima altre vite sarebbero state risparmiate dal coronavirus. Trump ha ritwittato un post che si concludeva con la frase “Time to #FireFauci” (“E’ ora di licenziare Fauci”) di una repubblicana ex candidata al Congresso, DeAnna Lorraine. Il presidente ha già mostrato in privato irritazione verso Fauci, ma il messaggio su Twitter sarebbe il segnale più esplicito mostrato pubblicamente. Lorraine scrive che “Fauci ora sta affermando che se Trump avesse ascoltato prima gli esperti medici, avrebbe potuto salvare più vite. Il 29 febbraio Fauci diceva alla gente che non c’era nulla di cui preoccuparsi e non rappresentava una minaccia per gli Stati Uniti in generale. Time to #Fire Fauci”.

L’epidemia negli Usa si incrocia alla campagna elettorale per le presidenziali 2020, con i due sfidanti Donald Trump e Joe Biden (ancora non ufficiale, in attesa della convention democratica) che si affronteranno il 3 novembre prossimo.

Donald Trump attacca il New York Times per la ricostruzione della “lenta” risposta della Casa Bianca all’emergenza coronavirus. “L’articolo è falso, così come è falso il quotidiano. Sono stato criticato per essermi mosso troppo velocemente quando ho imposto” restrizioni dei viaggi dalla Cina, twitta il presidente Usa. Secondo il Nyt il primo allarme serio arrivato alla Casa Bianca sul coronavirus risale al 28 gennaio, una settimana dopo il primo caso negli Stati Uniti e sei settimane prima che Trump agisse. L’allarme è rimasto inascoltato, così come sono stati minimizzati quelli simili giunti nei giorni successivi. Sono caduti nel vuoto perché visti con sospetto e legati al ‘Deep State’ contro Trump.


The @nytimes story is a Fake, just like the “paper” itself. I was criticized for moving too fast when I issued the China Ban, long before most others wanted to do so. @SecAzar told me nothing until later, and Peter Navarro memo was same as Ban (see his statements). Fake News!

Una strategia efficace per battere il coronavirus è la risposta per riaprire l’economia, secondo Joe Biden, l’ex vice presidente candidato alla Casa Bianca, che illustra in un editoriale sul New York Times il suo piano per riaprire l’America.
Un piano in tre punti. “Primo, dobbiamo far calare in modo significativo il numero dei casi. Questo vuol dire che il distanziamento sociale deve continuare e che le persone che lavorano in prima fila devono avere le apparecchiature di cui hanno bisogno”, mette in evidenza Biden. “Secondo, c’è bisogno di test diffusi, disponibili e facili, ma anche di una strategia di tracciamento che tuteli la privacy. Terzo, dobbiamo essere sicuri che gli ospedali siano attrezzati per il riemergere del virus che potrebbe verificarsi quando l’attività economica inizierà a crescere”, aggiunge Biden. “Dobbiamo smetterla di pensare che la risposta economica e quella sanitaria sono separate”.

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