@ - L'indagine in tutta Italia, 157 strutture sanzionate per un ammontare complessivo di oltre 72mila euro.
Centoquattro strutture per anziani non conformi alla normativa su 601 controllate (il 17per cento), 61 persone denunciate e altre 157 sanzionate per un ammontare complessivo di oltre 72mila euro. E quindici Rsa sono state chiuse. E' il bilancio dei controlli dei Nas che, a partire da febbraio, dopo la dichiarazione dello stato di emergenza, hanno effettuato un'azione di vigilanza nelle strutture ricettive sanitarie e socio assistenziali per persone anziane e con disabilità.
Poche figure professionali, e spesso inadeguate per le necessità dei pazienti, e affollamenti pericolosi per la salute: questo il quadro assai grave che viene fuori dai controlli. Le 212 irregolarità amministrative contestate, spiegano dal comando carabinieri per la Tutela della salute, riguardano inadeguatezze strutturali, gestionali ed autorizzative: situazioni rilevate soprattutto nel mese di gennaio, nella seconda parte del periodo delle festività natalizie, durante il quale aumenta la richiesta di collocazione degli anziani.
Sono emerse "situazioni penalmente rilevanti che hanno determinato la denuncia all'autorità giudiziaria di 172 persone, in particolare gestori e operatori ritenuti responsabili di abbandono di anziani e mancata assistenza e custodia, esercizio abusivo della professione sanitaria e uso di false attestazioni di possesso di autorizzazione all'esercizio e di titoli professionali validi, quali infermiere ed operatori socio-sanitari".
Tra gli interventi più significativi, quelli nelle strutture di Taranto, Campobasso, Perugia, Reggio Calabria, Napoli, Roma, Cosenza, Udine e Torino. Dall'inizio dell'anno i Nas hanno eseguito controlli in 918 centri, di cui 183 sono risultate irregolari, circa il 20 per cento.
Ecco i casi più rilevanti.
Udine: ordinanza di sospensione dell'autorizzazione di una struttura per anziani e l'immediata evacuazione dei 21 ospiti alloggiati, tutti positivi al Covid-19, poiché dalle verifiche effettuate sono emerse gravi carenze organizzative nella gestione della struttura. Gli anziani sono stati tutti ricoverati in strutture sanitarie idonee per la cura dell'epidemia.
Reggio Calabria: individuata e sanzionata una persona, in una struttura per anziani, per l'inosservanza delle misure di contenimento epidemico, perché senza valido motivo, si era recato nella struttura gestita dalla compagna, all'interno della quale era stato registrato un caso di contagio da Covid-19. Tutti gli ospiti ed gli operatori della struttura sono stati posti in quarantena.
Cosenza: dopo la segnalazione di diversi casi positivi al coronavirus, ispezione igienico-sanitaria in una casa protetta per anziani e disabili nella provincia (21 casi tra ospiti e operatori sanitari), già oggetto di un'ordinanza sindacale di isolamento totale e quarantena obbligatoria di tutti i presenti. Al momento dell'accesso risultavano ospitati ancora 15 anziani parzialmente autosufficienti, dei quali 11 positivi, mentre quattro anziani erano stati trasferiti in ospedali dell'area. Riscontrate una serie difficoltà organizzative dovuta al limitato numero di addetti all'assistenza e determinata dalla rigorosa applicazione dell'ordinanza che impediva il regolare turn-over dei 4 operatori rimasti all'interno".
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