@ - Il Consiglio dei ministri approva due decreti legge. Limitazioni dei processi penali e civili fino al 30 giugno.
Gli ospedali italiani devono gestire gli effetti dell’epidemia. Per agevolare le cure il governo ha imposto lo stop a ricoveri e prestazioni ambulatoriali non urgenti
A mali estremi rimedi estremi. Nelle bozze del decreto legge per affrontare l’emergenza coronavirus ci sono provvedimenti fortissimi, impensabili in situazioni diverse: 20mila assunzioni in sanità, lo stop a ricoveri e prestazioni ambulatoriali non urgenti, la possibilità per i Prefetti di requisire gli alberghi per creare aree di quarantena, il blocco dei processi (con qualche eccezione) fino al 30 giugno, l’opzione per le Regioni di stipulare contratti con strutture sanitarie private. «Facciamo il più grande investimento sul personale sanitario che si sia mai visto», dice il ministro della Salute Roberto Speranza.
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I contratti nella Sanità
Sono in vista circa 20mila assunzioni in sanità: 5.000 medici con contratto di almeno due anni, 10.000 infermieri e 5.000 operatori socio-sanitari (con contratto a termine più breve). Come saranno distribuiti dipende anche dalle richieste formulate: il Piemonte, da solo, chiede 700 medici, 2000 infermieri e 2000 «OS», più di quanto chiesto da Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.
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Stop a ricoveri non urgenti
Stop a ricoveri e prestazioni ambulatoriali non urgenti, per non sovraccaricare il Ssn. Le modalità saranno decise da Regioni e province autonome.
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Si ferma la giustizia
La decisione finale ancora non è stata presa. Nelle prime bozze si ipotizzava uno stop di tutte le udienze civili e penali fino al 30 giugno, con alcune eccezioni (procedimenti cautelari, protezione da abusi familiari, tribunale dei minori, alimenti, migranti e altri casi urgenti). In serata, di fronte alle perplessità manifestate, il governo stava pensando di lasciare ai vertici dei tribunali ampi margini per decidere. Oppure, continuare le attività ma con misure per evitare i contatti ravvicinati, limitare l’accesso al pubblico scaglionando gli ingressi.
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Le strutture ricettive
I Prefetti potranno requisire anche gli alberghi per ospitare persone in quarantena per Covid-19. Via libera anche a 50 milioni da parte di Invitalia di incentivi e finanziamenti a fondo perduto per le aziende che producono «dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale a condizioni di mercato».
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Sanità privata
Regioni, province autonome e aziende sanitarie sono autorizzate a stipulare contratti con strutture private non accreditate, purché autorizzate.
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Reparti «temporanei»
Le Regioni potranno «attivare anche in deroga ai requisiti autorizzativi e di accreditamento, aree sanitarie anche temporanee sia all'interno che all'esterno di strutture di ricovero, cura, accoglienza e assistenza, pubbliche e private». Le opere potranno essere realizzate in deroga e i lavori potranno iniziare contestualmente alla presentazione delle domande.
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Specializzandi in prima linea
I laureati in medicina e chirurgia abilitati, anche durante la loro iscrizione ai corsi di specializzazione o ai corsi di formazione specifica in medicina generale, possono assumere incarichi provvisori o di sostituzione di medici di medicina generale convenzionati con il Servizio sanitario nazionale ed essere iscritti negli elenchi della guardia medica e della guardia medica turistica.
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Arruolati i pensionati
Per rafforzare il Ssn, «verificata l'impossibilità di assumere personale», si potranno dare incarichi di lavoro autonomo non oltre i 6 mesi a personale medico e a personale infermieristico collocato in quiescenza.
Stesso discorso vale - con contratti di non più di sei mesi - per infermieri, operatori socio sanitari, medici specialisti in anestesia, rianimazione, terapia intensiva e del dolore, malattie dell'apparato respiratorio, malattie infettive e tropicali, medicina d’emergenza urgenza, medicina interna, malattie dell'apparato cardiovascolare, radiodiagnostica, igiene e medicina preventiva e specializzazioni equipollenti nonché a medici specializzandi, iscritti all’ultimo e al penultimo anno di corso delle medesime scuole di specializzazione».
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Arruolati medici generali
Per la durata dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, al medico iscritto al corso di formazione in medicina generale è consentita l'instaurazione di rapporto convenzionale a tempo determinato con il servizio sanitario nazionale. Le ore di attività svolte dai suddetti medici dovranno essere considerate a tutti gli effetti quali attività pratiche. Al ministero della Salute arriveranno circa duecento nuovi dirigenti sanitari.
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