@ - Il premier sudanese è sopravvissuto a un attacco contro il suo convoglio nella capitale sudanese Khartoum. Lo riferiscono le tv satellitari arabe che citano i media ufficiali del Paese africano.
IL PREMIER del governo di transizione sudanese Abdullah Hamdok è sopravvissuto a un attentato contro il suo convoglio a Khartoum. Secondo le prime notizie diffuse dalla tv locale, l’agguato è partito all’arrivo delle auto al ponte Kober, che collega la parte Nord della capitale con il centro città, dove il governo ha la sede. La dinamica dell’attentato non è chiara: si parla di un’autobomba esplosa all’arrivo del convoglio, ma testimoni citati dall’agenzia Reuters sostengono che l’attacco “è partito dall’alto”. Il primo ministro, dice la tv locale, è stato trasferito in “località sicura”.
L’attentato arriva mentre il Paese africano sta avviando una faticosa ricostruzione, a poco meno di un anno dalla rivolta civile e dal colpo di Stato militare che hanno deposto Omar al Bashir, trasferendo il potere al premier e al Consiglio sovrano, composto da rappresentanze della società civile e delle Forze armate.
Per ora non ci sono rivendicazioni dell’agguato, ma fra le ipotesi sembra probabile una responsabilità dei nostalgici di Al Bashir, i protagonisti del genocidio in Darfur oggi in buona parte inquadrati come paramilitari delle Forze di Supporto Rapido e autori della repressione delle manifestazioni nel 2019. Proprio la settimana scorsa l’Organizzazione non governativa Physicians for Human Rights aveva reso pubblico il bilancio dell’attacco con cui, il 3 giugno scorso, i paramilitari avevano disperso con la violenza i manifestanti accampati nel “sit-in” al di fuori del quartier generale militare. Secondo l’Ong americana, le vittime sarebbero state 241, con centinaia di feriti.
La rinascita graduale del Paese è stata sancita da una serie di incontri internazionali, fra cui la visita della viceministra italiana agli Esteri Emanuela Del Re, che ha portato alla firma di un accordo per un nuovo stanziamento di 1,3 milioni di euro a sostegno dei programmi della Cooperazione italiana e dell’Undp nel campo dell’istruzione. Nei giorni scorsi il premier Hamdok aveva anche reso pubblico l’impegno americano a togliere quanto prima il Sudan dalla lista degli sponsor del terrorismo, per facilitare gli aiuti internazionali e il ritorno del Paese africano nella comunità internazionale anche per quanto riguarda scambi e transazioni finanziarie. In poche settimane dovrebbe anche entrare in vigore un primo accordo che permetterà alla Visa l’utilizzo delle carte di credito in Sudan.
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