@ - Giallo sulla improvvisa retromarcia del Papa a far nascere una super-sezione in grado di amministrare e gestire tutto il personale della Santa Sede, pari a quasi 4 mila dipendenti, la cui voce sul bilancio consolidato del Vaticano (che non viene più presentato pubblicamente da alcuni anni) pesa parecchio. Se ieri era stata annunciata la decisione del Papa a dare vita alla Direzione generale del personale della Santa Sede, su proposta del Consiglio di cardinali e del Consiglio per l’Economia, con competenza «non solo sui dicasteri ma anche su istituti (come lo Ior), fabbriche, capitoli, amministrazioni, organismi e fondazioni - e altre realtà dipendenti o in qualche modo collegate, in deroga ai rispettivi regolamenti» oggi è arrivata la doccia gelata.
Dietrofront.
«In riferimento all’annuncio dato venerdì 6 marzo circa l’istituzione della Direzione generale del personale, si precisa che allo stato attuale si tratta di una proposta avanzata dal cardinale Reinhard Marx, presidente del Consiglio per l’Economia, e dal cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga, presidente del Consiglio di cardinali, perché istituisca tale struttura. Il Papa studierà la proposta e, se lo riterrà opportuno, a tempo debito istituirà la struttura nelle modalità da lui decise con un apposito motu proprio» si legge sulla nota.
Un comunicato dietro il quale si nasconde un evidente braccio di ferro tra le varie amministrazioni, le fondazioni e gli enti che attualmente godono di una certa autonomia in materia di risorse umane, e i cardinali che affiancano il Papa in quest'opera di apparente razionalizzazione che potrebbe far lievitare ancora di più i costi del personale. E forse è proprio questo il nodo che ha originato un imbarazzante doppio annuncio.
Secondo il progetto colato a picco la nuova Direzione generale avrebbe inglobato l’attuale Ufficio del personale della Segreteria di Stato in un organismo con poteri più estesi, mantenendolo sotto la guida del Sostituto, al quale spetta la designazione del direttore.
La decisione - spiegavano in Vaticano - arriva dopo un lungo percorso di riflessione nel cammino di riforma che Papa Francesco sta conducendo insieme ai porporati che lo aiutano nel progetto di revisione della costituzione apostolica Pastor bonus sulla Curia romana. La nuova “cabina di regia” avrebbe mantenuto stretti collegamenti con la Segreteria per l’Economia, con l’Ufficio del lavoro della Sede apostolica (Ulsa), con il Fondo pensioni, con il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e con la Commissione indipendente di valutazione per le assunzioni di personale laico presso la Sede apostolica (Civa).
«Un ente che avrebbe avuto potere strategico, ispettivo, di controllo e dare una visione d’insieme chiara e organica su tutto il personale impiegato nell’ottica di una gestione più efficace».
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