martedì 10 marzo 2020

L’Oms: la minaccia di pandemia è reale

@ - Il virus ormai ha toccato tutta Europa, in Spagna oltre 600 contagi in un giorno. Scuole chiuse in Corsica.


Dopo due mesi di contagi in tutto il mondo, oltre 113 mila casi confermati e 4 mila morti, il direttore dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Ghebreyesus, ha detto che «la minaccia di una pandemia sta diventando molto reale». Per evitare di scatenare il panico ha aggiunto che, nel caso, si tratterà della «prima pandemia nella storia che potrà essere controllata».

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L’ultima volta che l’Oms adottò questa definizione fu nel 2009 all’epoca dell’influenza «A/H1N1», la cosiddetta «suina». Ma l’opportunità di quella decisione è ancora oggetto di dibattito. Già il 30 gennaio scorso quando è stata dichiarata «l’emergenza globale» era scattato il livello più alto dei protocolli medici costringendo i Paesi coinvolti a rafforzare il sistema sanitario, adottare sistemi di sorveglianza e misure per contenere la diffusione nonché strumenti per condividere informazioni epidemiologiche e nuovi casi. Il massimo di quanto si può fare.

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Un ulteriore salto di qualità, la definizione di pandemia appunto, potrebbe avere quindi lo scopo di un richiamo al massimo impegno internazionale per contenere l’espansione del virus. A giudicare dai numeri dell’ultima giornata ce n’è bisogno. In Iran ci sono stati 595 nuovi casi ed è arrivata la notizia dell’ottavo politico morto. Il rallentamento dei contagi in Corea del Sud (7.478) fa dell’Italia il primo Paese al mondo per numero di casi dopo la Cina con 9.172 positivi e un totale di 463 morti.

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La Spagna ha raddoppiato in un solo giorno i contagiati superando quota mille (1.204). In Germania ci sono state le prime due vittime sul territorio nazionale (il primo morto era un turista in Egitto), la Francia è a quota 1400 casi e ha visto arrivare l’epidemia in Corsica: un deceduto e le scuole chiuse ad Ajaccio. L’emergenza è ormai diffusa in tutta Europa (oltre 15mila contagi e più di 500 morti), ma il picco non sembra ancora arrivato.

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La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen si è detta disponibile a concedere «tutta la flessibilità possibile» agli Stati per fronteggiare le conseguenze del Covid-19. Il prossimo passo potrebbe essere coordinare le misure di contenimento a livello Ue. Infine mentre in Cina i nuovi casi continuano a scendere (40 nell’ultima giornata) e un altro ospedale temporaneo (il quattordicesimo) viene chiuso perché ormai inutilizzato, negli Usa (500 positivi) impazzano le polemiche sulla gravità dell’epidemia.

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Il sindaco di New York Bill de Blasio e numerosi esponenti dell’amministrazione hanno lanciato appelli a non uscire di casa e fare scorte di cibo, ma Trump ha di nuovo sminuito l’emergenza mettendo in dubbio le statistiche dell’Oms e ricordando che solo lo scorso anno le vittime legate all’influenza stagionale sono state 37mila.

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