@ - Un quotidiano romano scrive che Francesco, raffreddato da giorni, si sarebbe sottoposto al tampone.
Il Vaticano non commenta l’articolo del Messaggero, secondo cui papa Francesco «si sarebbe sottoposto per precauzione al tampone risultando ovviamente negativo». Da alcuni giorni il Pontefice, come ha confermato lui stesso all’Angelus domenica scorsa, accusa un raffreddore – e una laringite - che l'ha costretto a limitare le udienze e a rinunciare alla trasferta ad Ariccia per gli Esercizi spirituali di Curia.
Dopo l'acuirsi dei contagi da coronavirus in diverse aree dell'Italia, anche nello Stato più piccolo del mondo sono scattate ulteriori misure precauzionali, che prevedono da qualche giorno, in particolare tramite il Corpo della Gendarmeria vaticana guidato dal comandante Gianluca Gauzzi Broccoletti, una severa attenzione al controllo del piccolo territorio della Città leonina. Lo conferma il sito vicino alla Santa Sede Il Sismografo, secondo cui la Gendarmeria, seguendo istruzioni del sostituto della Segreteria di Stato, monsignor Edgar Pena Parra, fa di tutto per garantire il contenimento di eventuali ingressi nel territorio vaticano di persone contagiate, pur non sintomatiche.
In questo contesto, i cinque varchi abituali per arrivare Oltretevere operano con norme di controllo e selezione più stringenti rispetto al passato. All'interno della Città del Vaticano, alcune aree sono sorvegliate con più cura e attenzione come, per esempio, la Porta del Perugino e Casa Santa Marta, dove abita papa Francesco. E l'ex Monastero Mater Ecclesiae, dove risiede il Papa emerito, il quasi 93/enne Benedetto XVI: qui le misure sarebbero particolarmente stringenti.
L'idea, nel caso di Francesco e di Benedetto - riporta sempre Il Sismografo - è semplice ma efficace: limitare al massimo tutti i contatti non necessari o non controllati, eventualmente sospetti.
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