@ - Male le borse europee, con i futures Usa in calo del 4%. Francoforte, Londra e Parigi lasciano sul campo oltre il 5%, Madrid cede il 4,4%. A Bruxelles (+1%) si sentono gli effetti del blocco alle vendite allo scoperto, deciso anche in Francia e Spagna.
Dopo un’apertura in leggero ribasso, nella quale ha fatto registrare un differenziale da 271, contro i 279 di ieri in chiusura di giornata, schizza lo spread tra Btp e Bund tedeschi che tocca quota 325, prima di scendere a 307, con il rendimento del decennale italiano al 2,93%. Piazza Affari, nonostante il blocco delle vendite allo scoperto della Consob per tutti i titoli a partire da oggi, non riesce più a contenere il calo: l’indice Ftse Mib (-3%) peggiora, pur rimanendo al riparo dalla tempesta delle altre borse europee.
Male, in generale, tutte le borse del Vecchio Continente, con i futures Usa in calo del 4%. Francoforte, Londra e Parigi lasciano sul campo oltre il 5%, Madrid cede il 4,4%. A Bruxelles (+1%) si sentono gli effetti del blocco alle vendite allo scoperto, deciso anche in Francia e Spagna. Corrono i telefonici Proximus (+12,7% a Bruxelles), Bt (+6%) e Tim (+5%), grazie al telelavoro. Bene Prysmian (+3,5% teorico) che posa cavi telefonici.
Il rialzo dello spread affossa Unicredit (-2,3% teorico) e Ubi (-1,5%). Crollano anche Airbus (-14%), Total (-6,3%) e Volkswagen (-9%). Sono ferme per eccesso di volatilità Cnh ed Fca (-9% teorico per entrambe), Nexi (-7,6% teorico), Mediobanca (-7,3%), Leonardo (-5,4% teorico) e Intesa (-5,1% teorico). Pesano Exor (-7,8%) e Poste (-4,4%). Nuovo ribasso del greggio (Wti -6,9%)
Giornata difficile anche per i listini di Asia e Pacifico, ancora una volta legata agli effetti della diffusione del coronavirus. I listini orientali hanno scontato il calo delle esportazioni dalla Cina al Giappone che in febbraio si sono dimezzate, bloccando di fatto le attività manifatturiere. Tokyo ha ceduto l’1,68%, Shanghai l’1,83% e Taiwan il 2,34%. Più pesanti Seul (-4,86%) e Sidney (-6,43%), legata al prezzo delle materie prime che, a parte l’oro e il minerale, hanno segnato nuovamente il passo. Sotto pressione anche Hong Kong (-3,61%) e Mumbai (-3,94%), ancora aperte.
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