lunedì 9 marzo 2020

Coronavirus. "Il picco? Non sappiamo quando". Le cifre del contagio

@ - Sono 622 i guariti, salgono a 366 i decessi. Oltre 6mila i casi attualmente positivi.

Nervi saldi e tutti in casa, per arginare il contagio. Per salvare i più anziani e più fragili. E' questo l'appello dei medici, è questa l'indicazione del governo e di tutte le istituzioni all'indomani del varo del Decreto che "blinda" Lombardia e le 14 province dove il contagio dilaga. Anche la Camera dei deputati ha deciso stamani, in via informale e accogliendo l'invito del presidente Fico, di "autoridursi": dei 630 deputati, lavoreranno in Aula solo 350 per diminuire i contatti e consentire di mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro, continuando a portare avanti i lavori parlamentari.


"Non sappiamo quando arriveremo al picco"
La domanda alla quale non c'è risposta è quella che assilla tutti, dal personale sanitario ai mercati finanziari: quando ci sarà il picco dei contagi di Covid-19? Che non ci sia risposta l'ha detto chiaramente il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro, ieri in conferenza stampa con il commissario all'emergenza Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, nel quotidiano bilancio delle 18 che tutta l'Italia aspetta con il fiato sospeso. I numeri parlano chiaro, i grafici lo mostrano: l'impennata è costante, il picco arriverà, e poi ci sarà l'agognata discesa. Ma non sappiamo quando.

Cresce il numero dei guariti: 622. Ma aumentano anche i decessi: 366, in gran parte ultrasettantenni, molti over 80, e con patologie pregresse. Soprattutto si assiste a un aumento esponenziale dei casi e dei ricoveri: ieri c'è stato un aumento record di 1.492 casi positivi in un giorno. Considerato che non si fanno tamponi (e dunque non si computano come contagi) a chi presenta sintomi para influenzali gestibili in casa, il segnale è che il virus circola in maniera massiccia. Il rischio è l'intasamento degli ospedali, in particolare delle Terapie intensive della Lombardia, che già lavorano in condizioni estreme.

Nella regione più colpita la "zona rossa" non esiste più: con l'entrata in vigore ieri del Decreto della presidenza del Consiglio (valido fino al 3 aprile) valgono le stesse restrizioni per l'intera Lombardia (così come per le altre 14 province interessate, norme meno stringenti per il resto d'Italia). Perché il contagio non è circoscritto. L'impennata si registra in particolare nella Bergamasca, ma non c'è area della regione che sia immune.

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Le cifre del contagio in Italia
Sono 7.375 i casi di Covid-19 accertati finora in Italia. Attualmente i positivi al virus SARS-CoV-2 sono 6.387, 622 i guariti e 366 i morti. Il 73% dei decessi si è avuto finora in Lombardia, 113 nella sola giornata di ieri.

Gli oncologi: valutare il rinvio delle chemio
Per i pazienti oncologici, tranne in casi urgenti, è "meglio rinviare i trattamenti di chemioterapia in ospedale e le visite programmate di controllo" afferma l'Associazione Italiana di Oncologia Medica. Rinvio, dunque, delle visite e attivazione di follow-up via mail o telefonica. È inoltre "opportuno valutare caso per caso l'eventuale rinvio della terapia, in base al rapporto tra i rischi dell'accesso in ospedale e i benefici attesi".

Crollano le Borse
Mercati finanziari in tilt. La Borsa di Milano perde il 9,32% e torna ai livelli di dicembre 2018, bruciando 14 mesi di guadagni. Affondano anche i listini europei con perdite comprese fra il 6 e il 7 per cento. Tokyo chiude in calo del 5,07%, male anche le altre piazze asiatiche, Sydney -7,3%. Per il petrolio pesa il mancato accordo fra i Paesi produttori.

Vaticano, l'unico contagiato non è residente né dipendente
Non ci sono altri casi di contagio in Vaticano, oltre quello accertato venerdì scorso. L'ha confermato a Vatican News Andrea Arcangeli, vice direttore della Direzione di Sanità e Igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano."Fino ad ora si è verificato solo un caso che però è bene chiarire - ha aggiunto - non era un residente dello Stato della Città del Vaticano né un suo dipendente ma una persona che era transitata nella nostra direzione di sanità ed igiene per essere sottoposta ad esami medici in vista di una assunzione".

La situazione in Europa e nel mondo
In Germani sono oltre 1.100 i casi accertati di contagio. In Iran è salito a 237 il numero dei morti. I casi confermati sono 7.161 e finora 2.394 persone sono guarite. In Corea del Sud calano i nuovi contagi. L'epidemia si allarga in Usa (ormai oltre 500 casi), Francia, Germania, Spagna. In Gran Bretagna si riunisce il gabinetto d'emergenza Cobra, per misure cheincentiveranno "la separazione sociale": telelavoro e scuole chiuse, tra le misure allo studio.

In Cina prosegue il calo dei nuovi contagi
La Cina ha segnalato un altro leggero calo del numero di nuovi contagi. Nel suo aggiornamento del lunedì mattina, Pechino ha dichiarato che 40 casi sono stati confermati nelle ultime 24 ore, rispetto a 44 nuovi casi del giorno precedente. Sono stati segnalati altri 22 decessi, tutti tranne uno nella provincia più colpita di Hubei che è stata l'epicentro dell'epidemia globale.
"Dobbiamo rimanere cauti, non essere ciecamente ottimisti e non dobbiamo accusare affaticamento", ha dichiarato Chen Yixin, segretario generale della Commissione per gli Affari Politici e Legali del Partito Comunista Cinese e alleato del presidente cinese, Xi Jinping, citato oggi dai media cinesi. "Non dobbiamo ridurre la vigilanza contro l'epidemia e i prerequisiti di prevenzione e controllo".
La Cina finora ha registrato 80.735 casi totali, di cui 19.016 rimangono in trattamento e 58.600 sono stati rilasciati.

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