@ - "In linea con le nostre aspettative, l’economia della zona euro continua a crescere, anche se con slancio modesto. L’economia domestica resta relativamente resiliente", ma «le incertezze che circondano» l’economia globale «restano elevate». Se «recedono» quelle dalle tensioni Usa-Cina, altre, «come l’incertezza dall’impatto del coronavirus, sono una rinnovata fonte di preoccupazione», ha affermato la presidente della Bce Christine Lagarde parlando alla commissione economica del Parlamento Ue. Per queste ragioni «l’economia dell’area dell’euro continua a richiedere il sostegno della nostra politica monetaria, che fornisce uno scudo ai venti globali». Gli stimoli della Bce, ha aggiunto Lagarde, hanno permesso «condizioni di finanziamento più rilevanti per l’economia reale: secondo gli ultimi dati, i tassi di prestito per le imprese e le famiglie sono quasi 10 punti base inferiori rispetto a un anno fa, mentre per gli acquisti di case sono quasi 40 punti base più bassi e vicini ai minimi storici». «Allo stesso tempo, continuiamo a monitorare attentamente i potenziali effetti collaterali delle nostre misure», ha aggiunto.
Margini ridotti per la politica monetaria
Le banche centrali, inclusa la Bce, a causa di un contesto caratterizzato da «bassa inflazione e da bassi tassi di interesse», vedono «ridotta» la loro capacità di contrastare, con gli strumenti della politica monetaria, le fasi di calo dell’economia. «La tendenza della crescita a declinare, sulla scorta del rallentamento della crescita della produttività e dell’invecchiamento della popolazione, e l’eredità della crisi - afferma Lagarde - hanno ridotto i tassi di interesse. Questo ambiente, segnato da bassi tassi e bassa inflazione, ha ridotto in modo significativo lo spazio per la Bce e le altre banche centrali in tutto il mondo per allentare la politica monetaria, di fronte ad una recessione». Per questo le politiche «strutturali e di bilancio hanno un ruolo importante da svolgere in un contesto di bassi tassi di interesse. Possono sostenere lo slancio della crescita e sostenere il potenziale, tramite una crescita più elevata della produttività». «Questo, a sua volta, sosterrebbe l’efficacia delle nostre misure e aiuterebbe i tassi di interesse a crescere ancora, a tempo debito», conclude la presidente della banca centrale.
Inflazione in linea con le attese
La «performance complessivamente moderata della crescita» economica nell’area euro «sta ritardando la trasmissione degli aumenti salariali ai prezzi e gli sviluppi dell’inflazione restano tenui». Lo dice la presidente della Bce Christine Lagarde, in audizione alla commissione Econ del Parlamento Europeo, a Bruxelles. L’inflazione misurata dall’indice armonizzato dei prezzi al consumo, «secondo la stima preliminare, si è attestato all’1,4% in gennaio, in linea con le nostre attese», conclude Lagarde.
Comunicazione aperta verso il pubblico
Quanto alla comunicazione delle scelte di politica monetaria la presidente della Bce ha ribadito la necessità di mantenere un filo diretto con i cittadini perché anche la comunicazione della banca centrale deve essere «a doppio senso». La funzione comunicativa della Bce non può limitarsi ai mercati (aspetto che resta decisivo naturalmente) e ai governi. «Dobbiamo rimanere vigili sul fatto che non ci concentriamo troppo strettamente sulla comunicazione ai mercati . Ecco perché ho annunciato che una delle priorità della mia presidenza è rafforzare il “ponte” con il pubblico», ha detto Lagarde aggiungendo che «se il nostro linguaggio non è accessibile la nostra politica sarà meno efficace».
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