@ - In Vaticano il giallo della firma di Benedetto XVI al libro sul celibato dei preti, smentita dall'entourage di Ratzinger, riapre il caso della convivenza dei "due Papi" e della difficile spartizione dei ruoli tra il Papa Emerito e il suo successore, Papa Francesco. Da più parti si chiede un "chiarimento canonico" e ci si appella al diritto ecclesiastico, ma la verità è che anche tra i cardinali si è riacceso lo scontro tra frazioni: progressisti contro conservatori. Il libro del cardinale Sarah (tradizionalista), è insomma l'occasione perfetta per far ripartire la guerra senza esclusione di colpi. La situazione sfiora lo sbando totale, se è vero che un illustre studioso come Francesco Margiotta Broglio, allievo di Carlo Arturo Jemolo, presidente della Commissione per la libertà religiosa in Italia, si avventura in una definizione potenzialmente devastante come questa: "Ratzinger - spiega interpellato dalla Stampa - ha rinunciato e non dovrebbe né scrivere né parlare. Se continuasse a contrapporsi al Papa regnante potrebbe diventare un antipapa".
"Avendo rinunciato, Benedetto avrebbe dovuto andare fuori Roma e non parlare né scrivere - argomenta Margiotta Broglio -. Ogni suo pensiero viene usato: il cardinale Sarah, autore del libro da cui nasce la querelle, è notoriamente un esponente del movimento contrario a Francesco. E poi sul celibato non credo che ci sia un grande differenza tra Ratzinger e Bergoglio. La preoccupazione del papa è un'altra. Quella di non isolare la cattolicità". Ecco perché sui preti sposati e l'Amazzonia Francesco sarebbe disposto a cedere, spiega lo studioso: il Pontefice argentino "ha subito direttamente l'espansione e la concorrenza delle chiese pentecostali arrivate dal Nord America, dove i preti sono sposati. Se risponde no alla richiesta dell'Amazzonia di avere sacerdoti sposati, teme che i fedeli si trasferiscano in massa tra i pentecostali".
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