martedì 21 gennaio 2020

La Francia blocca la condanna Ue per lo stop al petrolio deciso da Haftar. Tripoli: “Questo è un assedio economico, vogliono strangolare la popolazione”

@ - La tensione sulla Libia continua a salire. La conferenza di Berlino doveva aver placato un po’ gli animi ma da Parigi arriva una decisione che rischia di aprire una nuova guerra, questa volta economica. La Francia, infatti, blocca una condanna dell’Unione Europea per lo stop al petrolio ordinato da Haftar. La linea intrapresa dal governo Macron non piace a Italia, Regno Unito e Usa, artefici di questo testo, ma soprattutto a Tripoli che ha parlato di “assedio economico”.


Le giustificazioni di Parigi 
Giustificazioni ‘banali’ da parte di Parigi. Il governo francese ha ribadito che andavano sentiti Cipro e la Grecia oltre che i soldi del petrolio potrebbero finire ai terroristi. Ma, in realtà, dietro questa decisione c’è più delle spiegazioni arrivate dalla Francia. Il governo Macron ha intenzione di indebolire i ruoli di Mustafa Sanalla (capo della Noc) e di Sadiq El Kebir (numero uno della Banca centrale di Libia). Una questione che rischia di alzare ancora di più la tensione in quella regione: “Non solo lavorano per Haftar – accusano da Tripoli – ma vogliono inserirsi nei 30 miliardi di dollari di lavori che l’industria petrolifera si sta preparando ad appaltare“. 

Macron ‘nel mirino’ dell’Unione Europea
Lo stop alla condanna decisa dall’Unione Europea potrebbe aprire un nuovo dibattito a Bruxelles. Questa volta la Francia rischia di essere isolata e costretta a fare un passo indietro per cercare di ribadire quanto deciso nell’ultima conferenza di Berlino. L’Ue vuole adottare una linea unitaria per garantire il cessate il fuoco in Libia ma la decisione presa da Parigi rischia di alzare ancora una volta la tensione. E per questo non possiamo escludere un richiamo da parte della Commissione.

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