@ - Le autorità iraniane: "È terrorismo. Ora comprino le bare per i soldati". Una bandiera degli Stati Uniti senza commenti è stata pubblicata dal presidente Usa su Twitter dopo la morte del generale Qassem Soleimani. L'ambasciata Usa a Bagdad: "Lasciate il Paese". Israele eleva lo stato di allerta. Farnesina: "Sviluppi preoccupanti".
A due giorni dall'assalto all'ambasciata statunitense in Iraq è arrivata la reazione di Washington: nella notte tra giovedì e venerdì un drone militare ha colpito due auto vicino l'aeroporto di Bagdad, uccidendo diverse persone, tra cui il 'numero 2' di Hashed, Abu Mahdi al-Muhandis, e il capo delle Forze al-Quds, Qassem Soleimani. Il presidente americano Donald Trump sul proprio profilo Twitter commenta l'attacco pubblicando una bandiera statunitense, senza aggiungere nessuna frase.
Decine di migliaia di persone sono scese in strada a Teheran per protestare contro quelli che definiscono i "crimini" degli Stati Uniti e gridando slogan come "morte all'America". I manifestanti esibiscono poster che ritraggono Soleimani, riempiendo le strade nel centro della capitale. Soleimani era il potente generale iraniano capo delle milizie al-Quds dei Guardiani della Rivoluzione, la forza d'elite dell'esercito della Repubblica islamica, incaricata di compiere le operazioni all'estero. E la guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, ha già nominato Esmail Qaani, come suo successore.
Intanto l'ambasciata degli Stati Uniti a Bagdad tramite una nota sollecita i cittadini americani a "lasciare l'Iraq immediatamente". "I cittadini americani partano per via aerea dove possibile, altrimenti raggiungano altri paesi via terra". Le compagnie petrolifere straniere presenti nella regione irachena di Bassora, vicino al confine con l'Iran, hanno ordinato l'evacuazione di decine di loro dipendenti.
Per il segretario di Stato americano Mike Pompeo, raggiunto dalla Cnn, "la decisione del presidente Trump ha salvato molte vite umane" ed è stata presa "sulla base di valutazioni di intelligence". "L'Iran non ha mai vinto una guerra, ma non ha mai perso un negoziato!" È il commento su Twitter di Donald Trump. Prima di questo tweet, subito dopo l'attacco, il presidente Usa aveva postato la bandiera degli Stati Uniti.
Iran never won a war, but never lost a negotiation!
Joe Biden: "Trump ha lanciato dinamite in una polveriera"
Per l'avversario democratico e candidato alla Casa Bianca Joe Biden, Donald Trump ha gettato "dinamite in una polveriera". "Nessun americano piangerà la morte", ha affermato in una dichiarazione ufficiale. "Qassem Soleimani meritava di essere consegnato alla giustizia per i suoi crimini contro le truppe americane", ma il raid di Trump rischia di generare una pericolosa escalation. Il tycoon "deve al popolo americano una spiegazione sulla strategia" che sta seguendo. "L'Iran risponderà sicuramente, potremmo essere sull'orlo di un grande conflitto in Medio Oriente", ha avvertito, dicendo di temere che l'amministrazione Trump non abbia "la necessaria visione a lungo termine".
Un "atto provocatorio e sproporzionato", è il commento della speaker della Camera dei Rappresentanti Usa, Nancy Pelosi. Un raid che, ha affermato, "rischia di provocare una pericolosa ulteriore escalation di violenza", fino al "punto di non ritorno". Pelosi ha sottolineato che il Congresso americano non è stato consultato prima che il presidente Trump desse l'ordine di attacco ed ha chiesto che i parlamentari vengano "immediatamente informati" della situazione.
La senatrice democratica candidata alle presidenziali Elisabeth Warren ha parlato su Twitter di "mossa sconsiderata" che "provoca escalation" ed "aumenta la probabilità di altre morti e di un nuovo conflitto in Medio Oriente".
Le reazioni. Iran: "Dura vendetta per Qassem Soleimani"
Secca la replica di Teheran: "L'atto di terrorismo internazionale degli Stati Uniti con l'assassinio del generale Soleimani, la forza più efficace nel combattere il Daesh, Al Nusrah e Al Qaida, è estremamente pericolosa e una folle escalation" ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif. "Gli Stati Uniti si assumeranno la responsabilità di questo avventurismo disonesto". La guida suprema iraniana Ali Khamenei ha chiesto tre giorni di lutto nel Paese affermando che l'uccisione del generale Qassem Soleimani raddoppierà la motivazione della resistenza contro gli Stati Uniti e Israele. "Il lavoro e il cammino del generale Qassem Soleimani non si fermeranno e una dura vendetta attende i criminali, le cui mani nefaste sono insanguinate con il sangue di Soleimani e altri martiri dell'attacco della notte scorsa", ha proseguito Khamenei.
Gli Stati Uniti comprino "bare per i soldati" di stanza nella regione. E' l'avvertimento lanciato da un alto comandante dei Guardiani della Rivoluzione iraniana, i Pasdaran, il generale Mohammad Reza Naghdi. "La Casa Bianca deve lasciare la regione oggi o deve andare al mercato a ordinare bare per i soldati", ha affermato Reza Naghd. "Non vogliamo uno spargimento di sangue. Devono fare da soli la loro scelta", ha aggiunto.
Il leader del gruppo sciita libanese Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha affermato in un comunicato che l'uccisione del comandante dei Pasdaran iraniani, Qasem Soleimani, deve essere vendicata. "Portare a termine l'appropriata punizione per questo assassinio criminale sarà responsabilità di tutti i combattenti della resistenza nel mondo". Il regime di Damasco intanto ha condannato "nei termini più duri" quella che ha definito la "criminale aggressione degli Stati Uniti che ha portato al martirio del leader di al-Quds, il generale iraniano Qassem Soleimani". E' quanto riporta l'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana citando una fonte del ministero degli Esteri di Damasco.
Italia: "Sviluppi preoccupanti per il raid Usa". Russia: "Fine ad accordi nucleari"
"Gli ultimi sviluppi della situazione in Iraq sono molto preoccupanti", spiega la Farnesina in una nota sottolineando che "negli ultimi giorni abbiamo assistito ad una pericolosa escalation culminata nell'uccisione del Generale iraniano Soleimani. L'Italia lancia un forte appello perché si agisca con moderazione e responsabilità, mantenendo aperti canali di dialogo, evitando atti che possono avere gravi conseguenze sull'intera regione. Nessuno sforzo deve essere risparmiato per assicurare la de-escalation e la stabilità".
L'uccisione di Soleimani ha reso il mondo "più pericoloso". Lo ha dichiarato il ministro francese per gli Affari Europei Amèlie de Montchalin parlando a radio Rtl. "Ci siamo svegliati in un mondo più pericoloso", ha detto Montchalin, aggiungendo che il presidente Emmanuel Macron avrà presto un confronto con "gli attori della regione". "Il nostro ruolo", ha concluso, "non è schierarci ma parlare con tutti".
Secondo Mosca il raid accrescerà le tensioni in tutto il Medio Oriente. "L'uccisione di Soleimani è stato un passo avventuristico che accrescerà le tensioni in tutta la regione" scrivono le agenzie Ria Novosti e Tass citando il ministero degli Esteri. "Soleimani ha servito con devozione la causa per la protezione degli interessi nazionali iraniani. Esprimiamo le nostre sincere condoglianze al popolo iraniano". L'attacco, ha dichiarato Konstantin Kosachev, presidente della Commissione esteri del Consiglio della federazione russo, mette la parola "fine a qualsiasi possibilità di salvare l'accordo nucleare iraniano".
Pechino chiama tutte le parti, "soprattutto gli Stati Uniti" a dar prova di moderazione a seguito della morte del generale Qassem Soleimani. "La Cina si è sempre opposta all'uso della forza nelle relazioni internazionali", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang parlando con i giornalisti.
Tensione Usa-Iran, Israele aumenta lo stato di allerta
Israele ha elevato lo stato di allerta dopo aver appreso dell'uccisione in Iraq del generale Qassen Soleimani, considerato nello Stato ebraico come il principale artefice da molti anni della sistematica penetrazione militare dell'Iran in vari Paesi della Regione. Nella nottata la radio militare ha interrotto i programmi normali per trasmettere primi aggiornamenti sulla sua morte. Secondo l'emittente non è da escludersi una reazione degli Hezbollah libanesi se giungessero alla conclusione che Israele ha avuto un ruolo nella sua eliminazione. Il ministro della Difesa israeliano Naftali Bennett ha convocato stamane consultazioni nel ministero per esaminare, assieme con il capo di Stato maggiore gen. Aviv Kochavi, le ripercussioni regionali e nei confronti di Israele della uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani. Lo ha riferito la radio militare. Al confine israeliano con Libano e Siria le piste di sci del monte Hermon sono state chiuse al pubblico. Secondo l'emittente il premier Benyamin Netanyahu potrebbe abbreviare la visita che sta conducendo in Grecia e rientrare oggi stesso in Israele.
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