lunedì 4 novembre 2019

Usa, il muro di Trump al confine con il Messico? “Già pieno di buchi”. Lo dice un documento riservato dell’Agenzia federale

@ - Un testo interno allo Us Customs and Border Protection pubblicato dal Washington Post riferisce dei metodi più utilizzati (come segare i pali) per superare la barriera simbolo dell'azione politica del presidente-tycoon. "Non ne so nulla" dice lui.

I muri non servono, si dice. Tra Stati Uniti e Messico la circostanza è letterale: il nuovo muro voluto dal presidente americano Donald Trump è tutt’altro che impenetrabile e negli ultimi mesi è stato attraversato da trafficanti di droga o semplici famiglie all’inseguimento dell’american dream. A denunciare la ripetuta apertura di varchi lungo il muro che dalla California arriva al Texas, diventato uno dei simboli della presidenza di Trump, sono gli stessi agenti federali: il Washington Post ha infatti pubblicato un documento interno allo Us Customs and Borders Protection, l’agenzia federale che si occupa della protezione delle frontiere, che mostra i metodi utilizzati per superare la barriera, alta quasi dieci metri e costata 10 miliardi di dollari. Il più comune è quello di segare i pali di cemento a cui sono agganciati i pannelli di acciaio con una sega elettrica su cui viene montata una lama professionale, in grado di tagliare quasi qualunque tipo di materiale. A quel punto basta spingere il pannello per aprire un passaggio. Un gioco da ragazzi soprattutto per i trafficanti che agiscono di notte e alcuni dei quali, nonostante l’altezza del muro, continuano ad utilizzare delle scale improvvisate per scavalcarlo.

Una ricostruzione, quella del documento inviato all’agenzia federale, che può avere il sapore della beffa per Trump, a un anno dalle elezioni in cui cerca la riconferma: l’inquilino della Casa Bianca ha puntato il grosso della sua azione politica proprio sulla difesa dei confini dai flussi migratori dal Centro America e che per questo aveva voluto un muro che per (pretesa) resistenza e alta tecnologia lui stesso aveva paragonato a una Rolls Royce.

Trump, in realtà, avrebbe voluto il muro interamente di cemento. Ma gli addetti ai lavori gli suggerirono che la struttura con sbarre di acciaio permetteva agli agenti un maggior controllo, potendo guardare al di là del confine. “Non ne so nulla”, si è limitato a rispondere Trump a chi gli chiedeva informazioni sull’efficacia reale del muro, spiegando solo che l’opera è stata concepita per rendere facile ed immediata la chiusura di ogni varco.

I sondaggi di queste ore non vanno proprio alla grande per il presidente statunitense: secondo quello pubblicato da Nbc e Wall Street Journal quasi la metà degli americani sostiene l’impeachment (il 49 per cento), mentre se si votasse oggi sia Joe Biden sia Elizabeth Warren (cioè i principali candidati democratici) batterebbero Trump rispettivamente con 9 e 8 punti di scarto. E’ molto presto per qualsiasi conclusione e proprio l’elezione che ha portato il tycoon alla Casa Bianca ha fatto capire che lascia il tempo che trova anche la dura contestazione di una parte degli spettatori del Madison Square Garden, a New York, dove si è presentato dopo aver trasferito la sua residenza principale in Florida: a fischi, buu e gestacci hanno risposto diversi fan. “Era come stare a un comizio” ha tagliato corto Trump.

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