@ - I contenuti pubblicati su Instagram raramente violano i parametri di sicurezza: è il linguaggio e lo stile utilizzato a dimostrare il supporto allo Stato islamico.
Oggi analizziamo le procedure utilizzate dai simpatizzanti dello Stato islamico su Instagram.
Il ruolo di Instagram nella propaganda dello Stato islamico
Dopo aver spiegato il ruolo di Telegram, l'applicazione preferita dai terroristi e le procedure settimanali utilizzate dai simpatizzanti dello Stato islamico per diffondere il settimanale al-Naba su YouTube, oggi analizziamo il ruolo di Instagram. Quest'ultimo è un social network che permette agli utenti di condividere foto e video sulla rete. Come abbiamo spiegato alcuni giorni fa, a ridosso dell’uscita settimanale di al-Naba, i simpatizzanti creano dei canali YouTube. Questi ultimi ospitano i link da dove sarà possibile scaricare del materiale ufficiale dello Stato islamico. Anche adesso. Come abbiamo già spiegato in precedenza, il primo video pubblicato sui canali YouTube collegati ad al-Naba (attualmente non identificato dalla piattaforma web e pienamente operativo), è solitamente una breve clip musicale di circa trenta secondi: funge da richiamo per l’imminente pubblicazione dei link. In realtà c’è dell’altro. La prima clip su YouTube ospita anche l’indirizzo di un nuovo account Instagram collegato alla propaganda jihadista. Per il 204° numero di al-Naba è stato creato l’account 268Y.
Il canale Instagram 268Y collegato al 204° numero di al-Naba è pubblico. Non è necessario, quindi, inoltrare una richiesta di iscrizione al proprietario dell’account per visionare i contenuti condivisi. L’approccio pro-Is su Instagram è informale. Su Twitter, ad esempio, terroristi e simpatizzanti condividono schermate e filmati ufficiali dello Stato islamico. Su Instagram, invece, si prediligono meme ed immagini con hashtag pro- Is. Proprio come qualsiasi altra comunità online, simpatizzanti e terroristi hanno creato il proprio stile e linguaggio per dimostrare l'appartenenza all’organizzazione terroristica. Anche l’utilizzo di specifiche emoji, come ad esempio un cuore verde ed un uccello o un leone, identifica l’appartenenza al gruppo o il supporto ideologico. I simpatizzanti possono facilmente condividere un'immagine della loro vita ed idealizzarla per i follower. I contenuti pubblicati su Instagram raramente violano i parametri di sicurezza: è il linguaggio e lo stile utilizzato a dimostrare il supporto all’organizzazione terroristica. Il fine è sempre il medesimo: dare loro un senso di appartenenza ad una specifica comunità. Quella più volte definita come la “vera comunità musulmana”. Nel momento in cui scriviamo, i canali YouTube ed Instagram creati per la diffusione del 204° numero di al-Naba sono pienamente operativi. Concludiamo con un appunto. Non tutti i simpatizzanti sono pienamente consapevoli dei rischi legati alla sicurezza sui social media. Ciò significa, ad esempio, che non tutti potrebbero disabilitare i dati sulla geo-localizzazione. Ogni foto o storia su Instagram potrebbe rivelarsi preziosa per l’intelligence.
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