lunedì 21 ottobre 2019

Solo 2 euro su dieci delle offerte al Papa vanno ai bisognosi: il 58% ripaga i debiti della Curia

@ - Le finanze vaticane sono in rosso per la prima volta. Ezio Mauro mette in fila tutti i dati che denunciano la drammatica situazione. Che Papa Francesco vorrebbe cambiare, ma la curia non glielo permette.

Solo 2 euro su 10 delle offerte raccolte per l'Obolo di San Pietro non finisce in mano ai bisognosi, ma viene usato per ripianare i debiti della Curia e per riempire i depositi. Sono i dati drammatici delle finanze vaticane, la radiografia delle quali è da oggi in un libro di Gianluigi Nuzzi, "Giudizio Universale" (Chiarelettere), di cui Ezio Mauro anticipa i contenuti.

Per la prima volta nella storia infatti l'esercizio 2018 è in rosso. Le cause? "Una gestione clientelare e senza regole che copre abusi, privilegi, contabilità fantasma, e il continuo sabotaggio dell'azione del Papa per cambiare le cose".

Nello specifico, la crisi finanziaria vaticana fa infatti sì che il 58 per cento dell'Obolo non finisca in opere di carità, ma serva a ripianare i buchi della Curia, mentre il 20 per cento viene tenuto fermo nei depositi, col risultato che solo il 20% delle offerte vanno ai bisognosi.

L'Obolo di San Pietro, si legge sul sito del Vaticano, è l’aiuto economico "che i fedeli offrono al Santo Padre, come segno di adesione alla sollecitudine del Successore di Pietro per le molteplici necessità della Chiesa universale e per le opere di carità in favore dei più bisognosi".
Tutti i dati sulla crisi vaticana nel pezzo di Ezio Mauro
APPROFONDIMENTO
DI EZIO MAURO

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