@ - A dare la notizia della disabilità del capo di Daesh, un funzionario iracheno, che avrebbe confermato la sua presenza in Siria e l'influnza che il califfo dello Stato Islamico ha ancora su tanti jihadisti.
Potrebbe trovarsi ancora in Siria e sarebbe paralizzato agli arti inferiori a causa di alcune lesioni alla colonna vertebrale, conseguenza di un raid aereo internazionale compiuto ad Hajin, città della Siria orientale vicino al confine con l'Iraq.
A dare la notizia dello stato di salute di Abu Bakr al-Baghdadi, sedicente califfo dello Stato Islamico, è stato il responsabile dell'intelligence e dell'antiterrorismo presso il ministero dell'Interno dell'Iraq, Abu Ali al-Basri, al quotidiano iracheno "Al Sabaah".
"Al Baghadi soffre di disablità e paralisi agli arti a causa di lesioni alla colonna vertebrale subite durante le operazioni congiunte delle forze speciali irachene e della coalizione internazionale in Siria", ha chiarito il funzionario iracheno. In particolare, il leader di Daesh sarebbe stato colpito da alcune schegge in un bombardamento durante un incontro con i suoi assistenti nell'area della città siriana, prima della liberazione della città, nel dicembre 2018.
Secondo le prime ricostruzioni del funzionario iracheno, il leader del gruppo terroristico sarebbe ancora in Siria e avrebbe "ancora una forte influenza tra i suoi seguaci di nazionalità straniera, araba e irachena". E, sempre in base alle dichiarazioni di al-Basri, l'organizzazione jihadista avrebbe apportato delle modifiche nella propria struttura dopo l'uccisione dei suoi membri più influenti nei territori liberati dalle forze di sicurezza irachene, adattandosi al nuovo contesto post- califfato.
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