@ - Alcuni sono stati condannati a morte e altri a lunghe pene detentive", ha detto alla stampa il capo del controspionaggio del ministero dell'Intelligence.
Teheran apre un altro fronte nel braccio di ferro con l'Occidente. Dopo il sequestro della petroliera britannica nello stretto di Hormuz il governo iraniano annuncia di aver "spezzato" la rete di intelligence americana nel paese. 17 arresti: "Smantellata rete CIA" Le autorità iraniane hanno annunciato oggi di aver arrestato 17 persone, molte delle quali sono state condannate a morte, nell'ambito dello smantellamento di una "rete della Cia" annunciato a giugno.
In pratica, secondo Teheran, si tratterebbe di spie addestrate dagli 007 americani. "Alcuni sono stati condannati a morte e altri a lunghe pene detentive", ha detto alla stampa il capo del controspionaggio del ministero dell'Intelligence iraniano. "Le spie che abbiamo identificato lavoravano come appaltatori o consulenti in centri sensibili nonche' in settori privati associati a questi centri", ha affermato un funzionario della sicurezza interna citato dall'agenzia di stampa ufficiale Irna.
La vicenda della Stena Impero Intanto Teheran fa sapere di aver aperto un'inchiesta sulla petroliera Stena Impero con l'accusa di aver urtato un peschereccio. La nave è a Bandar Abbas, mentre Londra si dice pronta a una risposta 'ponderata ma forte' se non sarà rilasciata insieme all'equipaggio. 'Grave preoccupazione' anche dell'Ue. L'Arabia Saudita in serata rilascia una petroliera iraniana bloccata a Gedda da due mesi e mezzo. Israele rafforza l'allerta delle sue navi. Il parlamento di Teheran appoggia la cattura Il parlamento iraniano ha dato il suo sostegno alla cattura, venerdi' sera, da parte della Guardia rivoluzionaria della petroliera britannica "Stena Impero", il cui arresto ha causato una crisi diplomatica tra Teheran e Londra.
"Gli inglesi hanno commesso un atto di pirateria e abbiamo risposto", ha detto il portavoce del parlamento Ali Larijani. I deputati hanno anche preparato una dichiarazione di sostegno e ringraziamento per l'azione della Guardia rivoluzionaria nello Stretto di Hormuz, che e' stata finora firmata da 160 parlamentari. Un membro della Commissione per l'energia del Parlamento, Yalal Mirzai, ha detto che spera che "l'atto del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione abbia trasmesso il messaggio agli inglesi di non poter agire contro gli standard internazionali". (AGI) Ant 211055 LUG 19 NNNN Lo spettro della ritorsione Su twitter il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif aveva bollato il sequestro della petroliera iraniana Grace il 4 luglio scorso a Gibilterra come "atto di pirateria".
L'ex comandante della Guardia rivoluzionaria, il generale Mohsen Rezai, aveva scritto che l'Iran non cerca il conflitto ", ma che certo "non mancherà di compiere atti di ritorsione" "Azione reciproca" Ora il portavoce del Consiglio dei guardiani dell'Iran, Abbas Ali Kadkhodaei viene citato dall'agenzia semi-ufficiale Fars e ripreso dalle agenzie britanniche a riprova della tesi della ritorsione. Kadkhodaei descrive il sequestro di venerdì come legale "azione reciproca". Il consiglio commenta raramente su questioni statali, ma quando lo fa è visto come un riflesso del capo supremo Ayatollah Ali Khamenei. Il consiglio lavora a stretto contatto con Khamenei, che ha l'ultima parola su tutti gli affari di stato. "La velocità dell'inchiesta dipende da cooperazione equipaggio" La velocita' delle indagini sulla petroliera con bandiera britannica arrestata venerdi' dall'Iran "dipendera' dalla cooperazione dell'equipaggio", ha detto Allah-Morad Afifipour, direttore generale dell'Autorita' portuale e Provincia di Hormozgan, in un'intervista con Press TV, il canale di notizie in lingua inglese della televisione di stato iraniana. "L'inchiesta dipende dalla collaborazione dei membri dell'equipaggio della nave e anche dal nostro accesso alle prove necessarie per esaminare il caso".
I 23 membri dell'equipaggio sono in buona salute I 23 membri dell'equipaggio sono a bordo e "sono in buona salute", ha detto. Diciotto, incluso il capitano, sono di nazionalita' indiana e cinque sono filippini, lettoni o russi. Di proprieta' di un armatore svedese, la petroliera Stena Impero, battente bandiera britannica, e' stata arrestata nello stretto di Hormuz venerdì dalle guardie rivoluzionarie, l'esercito ideologico della Repubblica islamica. Hunt: "Risposta ponderata ma robusta" Il ministro degli Esteri britannico, Jeremy Hunt, ha avvertito Teheran di aver imboccato una "strada pericolosa", sottolineando che la reazione sara' "ponderata ma robusta".
Il capo della diplomazia britannica ha riferito di aver parlato con il ministro degli Esteri iraniano, Mohammd Javad Zarif, esprimendogli il suo "profondo disappunto per il fatto che, dopo avermi assicurato sabato scorso che l'Iran voleva disinnescare la situazione, sta agendo nella direzione opposta". "Le navi britanniche devono e saranno protette", ha assicurato in un messaggio su Twitter.
Teheran: "Sequestro per non conformità a codice marittimo" Secondo le autorita' iraniane, la nave e' stata sequestrata per "non conformita' al codice marittimo internazionale". Citato dall'agenzia di stampa iraniana Fars, Afifipour, aveva precedentemente indicato che la Stena Impero aveva "colliso con una barca da pesca" che aveva "contattato la petroliera ma non ha ricevuto risposta". Secondo lui, il peschereccio ha quindi informato l'autorita' portuale di Hormozgan, che ha aperto un'indagine sulle "cause" dell'incidente in conformita' con la "legge internazionale". Il video della cattura Un blitz pianificato e filmato nei minimi dettagli: nel video pubblicato dalle autorità di Teheran si vedono uomini in mimetica e con i volti coperti da passamontagna che si calano da un elicottero e prendono il controllo della petroliera britannica Stena Impero.
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