@ - Moscovici da Bruxelles spiega che si è deciso di non raccomandare l'apertura del procedimento dopo revisione dei conti approvata da Roma. "Avevamo posto tre condizioni: sono state accolte. Procedura per debito non è più giustificata. Italia si impegna a sforzo nel 2020".
La Commissione Ue ha accolto le indicazioni degli sherpa e ha deciso di non raccomandare l'apertura della procedura di infrazione contro l'Italia. Il commissario agli affari economici Pierre Moscovici ha spiegato da Bruxelles: "Avevamo posto tre condizioni: compensare lo scarto per il 2018, quello del 2019 da 0,3 e ottenere garanzie sul bilancio 2020. Il Governo ha approvato un pacchetto che risponde alle nostre tre condizioni" e quindi "la procedura per debito non è più giustificata". Ottime notizie quindi per l'Italia dalla riunione del Collegio dei commissari Ue che dovevano decidere sulla eventuale procedura d'infrazione. Dopo la correzione dei conti approvata dal governo italiano c'era ottimismo sulla possibilità di una chiusura positiva del dossier, come auspicato qualche giorno fa anche dal presidente della Repubblica Mattarella. Con il decreto “salva-conti” già firmato dal capo dello Stato, si era accorciata la distanza tra Roma e Bruxelles (CONTE E TRIA OTTIMISTI - UE: POSSIBILI SOLUZIONI).
Moscovici: Italia si impegna a sforzo nel 2020
Dalle indiscrezioni arrivate nelle scorse ore dal vertice europeo sulle nomineerano arrivati messaggi rassicuranti e ottimisti. Sembrava rimanere il problema dei saldi 2020. Ma Moscovici ha spiegato che "il governo italiano ha preso l'impegno lunedì sera" di rispettare il Patto facendo un "aggiustamento strutturale significativo nel 2020", con una lettera "firmata da Conte e Tria, anche se i dettagli arriveranno in ottobre con il progetto di legge di bilancio".
Il miglioramento dei conti del 2019
Con il disegno di legge sull'assestamento di bilancio e il decreto correlato, l'Italia ha messo "sul piatto oltre 7 miliardi di euro che ci consentono di dire che siamo in linea con le previsioni del famoso 2,04% di deficit/pil nel 2019", ha detto il premier Giuseppe Conte. Una cifra che, secondo fonti vicine al dossier, aiuta a correggere la traiettoria dei conti per il 2019, come chiedeva la Commissione Ue. Sul 2018 per Bruxelles c'era un gap dagli impegni di 0,4 punti di Pil. Sul 2019 il gap è 0,8 punti. Ai quali va sottratto uno 0,18 di clausole di flessibilità, che lo portano a 0,6. Questo, però, se si considera un "pieno rispetto" delle regole. Se si guarda invece ad un "ampio rispetto" delle regole, il gap si riduce perché bisogna sottrarre uno 0,5 di "bonus" che la Commissione applica per aiutare i Paesi. Quindi il gap diventa 0,1 sul 2019, e 0,5 se si guarda al biennio 2018-19.
Moscovici presenta il dossier
A presentare ai colleghi il "dossier Italia" è stato il francese Pierre Moscovici, da sempre a favore del dialogo e di una linea più morbida. Anche lo scenario in movimento delle istituzioni europee, che stanno cambiando le loro guide, ha aiutato a rinviare il problema italiano all'autunno.
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