domenica 30 giugno 2019

Papa Francesco, il cardinale Burke e Bannon. Il pranzo segreto con il giornalista gay che fa tremare il Papato

@ - Un pranzo segreto in hotel che fa tremare in un colpo Papa Francesco e il suo più acerrimo rivale, il cardinale conservatore Raymond Burke. A tavola Steve Bannon, l'ex stratega di Donald Trump e guru del sovranismo mondiale, e il giornalista francese Frédéric Martel, diventato famoso e temutissimo nella Chiesa per il libro-scandalo Sodoma che svela il potere della lobby gay in Vaticano. 
È lo stesso scrittore, di sinistra e omosessuale dichiarato, a rivelare al Fatto quotidiano i dettagli dell'insolito invito ricevuto da Bannon in persona. Lo scenario è noto: la volontà del giornalista e attivista della destra americana di fondare nel monastero di Trisulti, in Italia, una sua scuola di formazione conservatrice che possa unire politica e religione. Una "accademia giudaico-cristiana occidentale" che coinvolge anche Burke e il suo collaboratore Benjamin Harnwell, in chiave anti-Bergoglio. 
All'Hotel Bristol si parla di chiesa, moralità sessuale e ipocrisia di cardinali e vescovi (per questo, spiega Martel, Burke avrebbe accolto con stizza la notizia del loro pranzo), ma soprattutto di politica a 360°. "Per Bannon - spiega il giornalista francese - è fondamentale la lotta contro l'Europa federale, contro l'immigrazione, contro il comunismo cubano-venezuelano e, ovviamente, contro la Cina e l'Islam. E per queste ragioni bisogna opporsi a papa Francesco". La "chiave-gay", con il suo carico di scandali, in questo senso potrebbe diventare in mano a Bannon una valida arma per minare la stabilità del Papato di Francesco.
Contro Bergoglio, però, Bannon secondo Martel farà pesare anche le accuse di essere "alleato del partito di Davos" e le sue posizioni ecologiste: "Il Papa è politicamente schierato - è la tesi dell'americano - ha aderito alle idee dell'establishment globalizzato, tra cui il cambiamento climatico: è un verde, non è più nemmeno di centrosinistra, ormai è di estrema sinistra" in ossequio peraltro al filone post-marxista sudamericano della Teologia della Liberazione. In Vaticano, è l'accusa di Bannon, "tutto quello che fanno è ispirato a Gramsci: c'è una guerra per l'egemonia culturale". Il sospetto di Burke, insinua Martel, è che Bannon possa utilizzare gli scandali gay per dividere l'opposizione conservatrice nella Chiesa. Secondo Martel, invece, il vero obiettivo di Mister Sovranismo è "la guerra tra il Papa e il presidente americano. Francesco è l'avversario globale di Donald Trump".

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