@ - Il commissario per i diritti umani Dunja Mijatovic chiede di sospendere i rapporti con lo stato africano: "Sono seriamente preoccupata per l'impatto che alcune parti del decreto sicurezza bis sulle persone".
"I migranti salvati in mare non dovrebbero mai essere sbarcati in Libia, perché i fatti dimostrano che non è un Paese sicuro". Così Dunja Mijatovic, commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, che si dice "preoccupata per l'atteggiamento del governo italiano nei confronti delle ong che conducono operazioni di salvataggio nel Mediterraneo". Il commissario chiede che alla "Sea Watch 3 sia indicato tempestivamente un porto sicuro che possa essere raggiunto rapidamente".
"Sono seriamente preoccupata per l'impatto che alcune parti del decreto sicurezza bis potrebbero avere sulla vita delle persone che necessitano di essere salvate in mare". Lo ha detto Dunja Mijatovic, commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, riferendosi alle sanzioni previste dal decreto per le imbarcazioni private che potrebbero essere impegnate in operazioni di salvataggio nel Mediterraneo.
Gli Stati membri della Ue devono sospendere ogni collaborazione con la Libia finché non sarà provato che non sono violati i diritti umani delle persone sbarcate sulle sue coste. È una delle 35 raccomandazioni che il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Dunja Mijatovic, fa agli stati membri dell'organizzazione, e in particolare a quelli che sono anche membri della Ue, affinché rispettino il giusto equilibrio tra il diritto di controllare i confini e il dovere di proteggere le vite e i diritti delle persone soccorse nel Mediterraneo. Nelle raccomandazioni il commissario evidenzia ripetutamente che la responsabilità per le operazioni di ricerca e salvataggio, gli sbarchi e l'accoglienza delle persone soccorse deve essere condivisa tra tutti gli Stati membri della Ue e non demandata unicamente a quelli costieri.
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