@ - Il ministro Bishaga vede Salvini: migranti e sostegno a Tripoli al centro dei colloqui.
Una svolta importante nella guerra civile di Libia. Ieri le forze del "Governo di Accordo Nazionale" del presidente Fayez al Serraj sono riuscite a riprendere il controllo di Gharian, una cittadina a 40 chilometri a Sud di Tripoli. Dal 4 aprile Gharian era diventata la principale base nelle retrovie per l'attacco a Tripoli della milizia del generale Khalifa Haftar. Se l'esercito di Serraj riuscirà a sventare il contrattacco che Haftar ha lanciato già ieri notte, il tentativo del generale "ribelle" di entrare a Tripoli di fatto sarà impossibile.
Ieri mattina il sindaco di Gharian, Yusuf Bdiri, ha detto al telefono all'Agenzia Nova che i soldati di Serraj sono entrati in città avanzando da nord-ovest, attraverso i quartieri di Al Qawasm e Abu Sheiba: "Le forze di Haftar hanno subito pesanti perdite nell'attacco", ha detto Bdiri, "almeno 20 uomini sono rimasti uccisi e i loro corpi sono stati trasferiti nell'ospedale di Gharian". Secondo altre fonti sentite da Repubblica, in serata l'esercito di Serraj è riuscito a conquistare quasi tutta la città. Per ritorsione la Libyan National Army di Haftar ha iniziato a bombardare dall'esterno, tirando in maniera indiscriminata sul centro cittadino.
Nel frattempo da giorni i soldati di Haftar sono in difficoltà nella base che avevano creato all'interno dell'aeroporto internazionale di Tripoli, a 20 chilometri dal centro della città. La Lna nell'aeroporto è stata costretta a trincerarsi in una piccola porzione dello scalo dalle truppe di Serraj, che hanno circondato tutto l'aeroporto e sono poi avanzate anche verso Gharian.
A questa svolta militare corrisponde un processo di indebolimento politico di Haftar ormai sempre più deciso. Nella sua visita a Roma a inizio settimana, il ministro degli Esteri degli Emirati, Anwar Gargash, ha detto apertamente che "in Libia dobbiamo tornare al processo politico". Gli Emirati sono uno dei principali sostenitori politici e militari di Haftar, ma ormai hanno compreso che la scommessa del generale di Bengasi è fallita.
Di questa nuova fase militare ieri a Roma hanno parlato il ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini e il suo collega libico Fathi Bishaga. Il ministro libico ha fatto una breve visita in Italia per discutere con Salvini del tema migrazioni ma anche della situazione militare: Salvini sin dal giugno del 2018 ha mostrato sostegno al governo Serraj, chiedendo al premier Conte di fare di più a favore del forze del presidente del governo di Tripoli.
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