@ - «Voglio parlare agli italiani». È la formula, un po’ roboante, scelta dal premier Giuseppe Conte per annunciare il discorso che terrà oggi al paese. L’obiettivo è «fare il punto della situazione», cercando di sciogliere le tensioni che hanno tenuto il governo Lega-Cinque stelle sull’orlo di una crisi definitiva. La maggioranza è uscita stravolta dal voto alle Europee, segnate in parallelo dal boom della Lega e il crollo dei pentastellati.
L’esecutivo ha vacillato davvero sulla condanna per un caso di «spese pazze» a Edoardo Rixi, viceministro dei Trasporti e fedelissimo di Salvini, anche se lo scontro è rientrato dopo che il leader leghista ha accettato le sue dimissioni. Ora il leader leghista, consacrato dalle urne come partner maggioritario, sta premendo l’acceleratore su un suo vecchio cavallo di battaglia: la flat tax al 15%. Salvini ha parlato di uno choc fiscale, ispirato a quello di Donald Trump negli Stati Uniti, per rimettere in moto l’economia. I Cinque stelle si sono aperti all’ipotesi, fino alla frenata dello stesso Conte: il premier ha tenuto presente che non è arrivato alcuna proposta di tassa piatta e che non ne «discuterà con i giornalisti».
Un ulteriore scossone potrebbe arrivare il 5 giugno, quando la Commissione europeapubblicherà le sue «raccomandazioni». In quella data la Ue potrebbe decidere di avviare una procedura di infrazione contro l’Italia. L’esecutivo ha già lanciato un primo avvertimento a Roma, inviando una lettera per chiedere «spiegazioni» sull’aumento del debito pubblico. Nel caso scatti davvero l’azione sui conti italiani, la palla passerà prima alla Commissione (il 14 giugno) e poi ai capi di Stato (20-21 giugno).
La decisione è attesa entro l’8-9 luglio.
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