@ - Il New York Times rivela che sono avvenuti lo stesso giorno in cui Trump fermò i raid aerei. Secondo tre funzionari gli attacchi hanno disabilitato i sistemi missilistici di Teheran.
Gli Stati Uniti hanno lanciato una cyber offensiva contro un gruppo di intelligence iraniano che gli 007 Usa credono sia dietro all'attacco alle petroliere nel Golfo del'Oman. Lo riporta il New York Times. L'operazione dello Us Cyber Command è avvenuta lo stesso giorno in cui il presidente Donald Trump ha fermato i raid aerei contro stazioni radar e batterie missilistiche in Iran.
Tre funzionari americani coperti dall'anonimato hanno detto all'Associated Press che l'operazione ha disabilitato gli apparati informatici iraniani di controllo dei sistemi missilistici iraniani. Il cyberattacco (del quale è comunque difficile stimare la reale efficacia), secondo i funzionari, è stato preparato per settimane, e autorizzato direttamente da Trump dopo lo stop a un intervento militare convenzionale.
L'attacco informatico americano non è comunque l'unico delle ultime settimane: secondo CrowdStrike e FireEye, che monitorano costantemente le attività relative alla sicurezza digitale, gli hacker iraniani hanno iniziato ad attaccare le agenzie governative statunitensi e diversi settori economici, compresi quelli del petrolio e del gas, subito dopo l'inizio delle tensioni tra Washington e Teheran, inviando ondate di email di spear-phishing (che in genere imitano le e-mail legittime ma contengono software dannoso). Non è chiaro però se con questi attacchi gli iraniani siano riusciti a infiltrarsi nelle reti informatiche statunitensi.
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