sabato 6 aprile 2019

Libia, continuano gli scontri. Il segretario dell'Onu: "Riparto con il cuore pesante"

@ - Guterres ha incontrato Haftar a Bengasi. Il generale: "L'operazione militare va avanti: non fermo la mia offensiva contro il terrorismo".

Ancora notizie di scontri militari in Libia, accompagnate da cattive notizie dal punto di vista politico e diplomatico. Da mercoledì la Libyan National Army del generale Khalifa Haftar ha lanciato un'offensiva verso l'Ovest del paese, con l'obiettivo dichiarato di "liberare Tripoli dal terrorismo". A Bengasi il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha incontrato oggi il generale Haftar ed è ripartito dalla Libia lanciando un tweet molto pessimista: "Riparto con il cuore pesante". L'uomo forte della Cirenaica ha detto al capo dell'Onu che l'operazione militare contro Tripoli "va avanti, non fermo la mia offensiva contro il terrorismo".


I leave Libya with a heavy heart and deeply concerned. I still hope it is possible to avoid a bloody confrontation in and around Tripoli. 

The UN is committed to facilitating a political solution and, whatever happens, the UN is committed to supporting the Libyan people.

Una serie di scontri vengono segnalati in molte aree della Tripolitania e anche nell'area settentrionale del Fezzan. A Suq el Khamis, sulla strada di Gharian, le truppe fedeli al governo di Tripoli hanno respinto una pattuglia di uomini di Haftar. Già in mattinata era stato ripreso dal Governo di Tripoli il posto di blocco al chilometro 27: una milizia di Zawiya ha liberato la "Grande Porta 27" facendo 128 prigionieri fra i soldati alleati di Haftar.

Sempre dal punto di vista militare anche le potenti milizie di Zintan e Misurata si sono mobilitate e si sono schierate a raggiera tutt'intorno alla capitale libica, per bloccare nuove incursioni del generale ex gheddafiano. Gli uomini della Tripoli Protection Force, quelle di Misurata, di Zintan e di altri città dell'Ovest della Libia sembrano essere in grado di bloccare una ulteriore avanzata delle forze del generale nella capitale. Il governo di Fayez Serraj ha anche deciso di avviare alcune azioni di controffensiva.

Nel pomeriggio è stato dato l'annuncio che forze di Misurata hanno ripreso la cittadina di Waddan, nel Nord del Fezzan, sulla strada per Jufra che di recente era diventata una base di Haftar nel Sud. Sempre nell'area meridionale l'aviazione di Tripoli avrebbe condotto almeno un attacco aereo su una colonna di haftariani.

Iniziano ad arrivare anche condanne e prese di distanza politiche dalla mossa decisa dal generale. Questa mattina il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha dichiarato che la "Mosca non è coinvolta in nessun modo e non sostiene l'offensiva di Haftar, e le azioni delle parti in Libia non devono portare a un nuovo bagno di sangue".


APPROFONDIMENTO
DI VINCENZO NIGRO

Il Governo di accordo nazionale di Tripoli è stato molto duro nel condannare le mosse di Haftar. Il ministro dell'Interno Fathi Bishaga critica anche il comportamento della comunità internazionale, che lascia commettere ad Haftar ogni sorta di violazione degli impegni politici presi nei vari negoziati organizzati dall'Onu, mentre il generale utilizza lo strumento militare in maniera indiscriminata.

L'ultimo a intervenire contro Haftar è il Gran Mufti della Libia, Sadiq Al-Ghariani, la più alta autorità religiosa del Paese. Il mufti ha fatto un vero appello alla mobilitazione, a "combattere contro le forze di Haftar. Il popolo libico dovrebbe resistere e combattere contro le forze di Haftar a Tripoli per porre fine ai crimini contro l'umanità a Derna e Bengasi". Anche Ghariani come altri leader politici libici dell'Ovest, critica il comportamento delle Nazioni Unite; "Non è più un segreto che la missione Onu coopera con Haftar, e l'Unsmil è stata dispiegata per esacerbare i problemi non per risolverli".

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