domenica 31 marzo 2019

Zuzana Caputova trionfa, è la prima donna presidente della Slovacchia

@ - L’avvocatessa anti-corruzione batte il Commissario europeo per l’Energia Maros Sefcovic: 45 anni, divorziata, due figlie, è la Erin Brockovich dell’Est Europa

«La gente è pronta per il cambiamento», aveva pronosticato lei. Aveva ragione. Con oltre il 58% dei voti la «ragazza sconosciuta» – come era stata chiamata soltanto qualche mese fa Zuzana Caputova dal presidente del Parlamento a Bratislava - è stata eletta presidente della Slovacchia. L’avvocata attivista a digiuno di politica l’ha spuntata sul diplomatico navigato e commissario Ue (in congedo) Maros Sefcovic, sostenuto da Smer, il partito populista di sinistra al governo, in caduta libera di consensi dopo l’omicidio, un anno fa, di Jan Kuciak, il giornalista che stava indagando sui malaffari di imprenditori slovacchi vicini all’esecutivo con la ‘ndrangheta calabrese.

La sfida
Nonostante la vittoria schiacciante da lei ottenuta al primo turno, l’esito della sfida tra questi due candidati pro Europa non era scontato. Se il voto riformista è confluito da subito verso un’unica candidata, Sefcovic poteva puntare ad allargare il suo bacino: per corteggiare gli elettori della destra nazionalista e populista, rimasti senza rappresentanti al ballottaggio, non ha esitato a compiere audaci «virate» anti immigrati e anti Bruxelles. Ex membro del Partito comunista che nell’ex Cecoslovacchia perseguitava le chiese, si è tuttavia presentato come difensore dei valori cristiani e ha condotto una campagna aggressiva verso la rivale, stigmatizzando le sue aperture «ultra liberal» su aborto, nozze e adozioni gay in un Paese tradizionalista dove l’influenza della chiesa cattolica è molto forte.

Delitto Kuciak
Divorziata, due figlie e un compagno architetto, si potrebbe dire che Caputova è stata scelta malgrado queste sue idee. A fare breccia, la sua oratoria pacata e schietta, oltre alle battaglie anti corruzione e ambientaliste (ha fatto chiudere una discarica illegale dop una disputa giudiziari lunga 12 anni) che le hanno valso il soprannome di Erin Brockovich della Slovacchia. Il Paese sceso in piazza dopo il delitto Kuciak sta con lei. Come presidente, un ruolo per lo più di rappresentanza in Slovacchia, Caputova avrà potere di veto sulla nomina di magistrati e giudici. «Sento che il nostro Paese sta cambiando e sta unendo le sue forze. Non ringraziate me. Io sono soltanto fortunata di essere parte di questo processo. Credo che ci stiamo compattando perché c’è speranza per noi. Non è ingenua, né cieca. Non ci aspettiamo che la Slovacchia migliori da un giorno all’altro».

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