martedì 29 gennaio 2019

Papa Francesco sull'aborto: "Misericordia per tutti, il peccato si assolve"

In volo di ritorno da Panama, papa Francesco parla di migranti e accoglienza. Poi chiede misericordia per le donne che hanno abortito.

"Il messaggio della misericordia è per tutti, anche per la persona umana in gestazione". Papa Francesco torna sul tema della condanna morale dell'aborto che nella Giornata mondiale della gioventà a Panama è stato evocato durante la Via Crucis con un testo molto tradizionalista.
Pur non avendolo criticato, oggi ha ricordato che "dopo aver fatto questo fallimento, che è l'aborto, c'è la misericordia". "Per questo - ha spiegato - ho voluto allargare a tutti i sacerdoti e non solo ad alcuni la possibilità di assolvere dall'aborto".

Aborto e misericordia
"L'aborto - affermava il testo preparato per la paraliturgia - è una tomba che si apre nel ventre della madre". Questa è stata, a detta di alcuni vaticanisti, una posizione "molto radicale", soprattutto rispetto alla sofferenza delle donne, e "apparentemente lontana dal messaggio della Misericordia che Papa Francesco ha messo al centro del suo Pontificato". A loro papa Francesco ha fatto presente che "il problema non è dare il perdono", ma "accompagnare una donna che ha abortito". "Sono drammi grandissimi", ha poi chiosato il Santo Padre citando una teoria secondo cui "una cellula del preconio resta nella madre (come per i figli nati, ndr)". "Dobbiamo dare consolazione e non punire niente, tante volte, anzi sempre - argomenta - ma le donne per stare bene debbono incontrarsi col figlio che hanno perso, riconciliarsi con lui. Io dico loro: 'È in cielo, parla con lui, cantagli la ninna nanna che non gli hai cantato'. Il dramma dell'aborto è terribile. Per capirlo - ha concluso Papa Francesco - devi stare nel confessionale".

L'accoglienza dei migranti
Papa Francesco ha mantenuto un filo con gli immigrati ospitati dal Cara di Castelnuovo di Porto con i quali celebrò il Giovedì Santo 2016. Alcuni di loro li aveva accolti anche a Santa Marta, ad altri aveva fatto mandare i gelati la scorsa estate. Durante il viaggio a Panama per la Giornata mondiale della gioventù, che ha coinciso con lo sgombero del centro, non ha potuto seguire quanto accadeva. Così sull'aereo che lo riportava a Roma, di è limitato a rispondere con una certa amarezza: "Ho sentito solo rumor, ma mi immagino...". Una frase certo prudente ma anche molto dura. Nel discorso alla Via Crucis, aveva già bollato come "irresponsabile" che fa passare i migranti come portatori del "male sociale". "Ci vuole memoria - ha bacchettato Bergoglio - bisogna domandarsi ad esempio se la mia patria è stata fatta dai migranti. Poi bisogna evere il cuore aperto: accogliere, accompagnare, far crescere e integrare". Nel suo discorso ha anche ammesso che l'accoglienza va gestita sulla base delle possibilità dei singoli Paesi a ricevere nuovi immigrati. "Il governante - ha, quindi, sottolineato - deve usare prudenza".

Educazione sessuale nelle scuole
"Nelle scuole bisogna dare educazione sessuale". Durante la conferenza stampa con i giornalisti nel viaggio di ritorno da Panama, papa Francesco ha ricordato che "il sesso è un dono di Dio". E, per questo, non va considerato come "un mostro": "È un dono di Dio per amare. Che poi alcuni lo usino per guadagnare soldi o sfruttare è un altro problema. Ma bisogna dare un'educazione sessuale oggettiva, senza colonizzazione ideologica. Se inizi dando un'educazione sessuale piena di colonizzazione ideologica distruggi la persona". Insomma, secondo il Santo Padre, "il sesso come dono di Dio deve essere educato". Educare nel senso di far emergere il meglio dalla persona e accompagnarla lungo la strada. Per Bergoglio, quindi, il problema sta tutto nel sistema. Bisognerebbe, infatti, capire quali maestri si scelgono per questo compito e quali libri di testo. "Ci sono cose che fanno maturare e cose che fanno danni - ha avvertito - ma bisogna che ci sia un'educazione sessuale. L'ideale è iniziare da casa, anche se non sempre è possibile perché nelle famiglie ci sono situazioni svariate. E quindi la scuola supplisce questo, perché altrimenti rimarrà un vuoto che poi verrà riempito da un'ideologia qualsiasi".

La testimonianza dei cattolici
Reintrando da Panama, il Papa è anche tornato a criticare "i cattolici ipocriti che vanno la domenica a messa e poi sfruttano la gente. E poi vanno in vacanza ai Caraibi". "Se tu fai questo - ha spiegato - dai una contro testimonianza. Questo allontana la gente. Non dire 'sono cattolico' se non fai la testimonianza. Devi dire piuttosto: "Sono di educazione cattolica ma sono tiepido, non prendetemi come esempio". Bergoglio ha spiegato di temere "i cattolici che si credono perfetti" e ha accusato queste persone di fare "come i dottori al tempo di Gesù". Quindi, indagando sulle cause che spingono i ragazzi ad allontanarsi dalla chiesa, ha messo al primo posto "la mancanza della testimonianza dei preti". Secondo papa Francesco, infatti, "se un pastore fa l'imprenditore o l'organizzatore del piano pastorale non è che i fedeli vivano bene la sua assenza". "Pastore e gregge - ha ribadito - debbono andare insieme; il pastore davanti per marcare il cammino, nel mezzo per capire cosa sente, di cosa ha bisogno, e dietro per custodire la retroguardia. Ma se non vive con passione si sente orfana e dove c'è orfanezza non va bene".

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