giovedì 20 dicembre 2018

Putin dice che "c'è il rischio di una guerra nucleare" perché il sistema di "deterrenza sta collassando"

"Il mondo sta sottovalutando il pericolo", avverte il presidente russo che torna ad attaccare gli Stati Uniti Usa per la decisione di uscire dal trattato Inf. E sul ritiro degli Usa dalla Siria: "Donald ha ragione, ha aiutato a sconfiggere l'Isis".

Giovedì il presidente russo, Vladimir Putin, parlando ai giornalisti nella conferenza stampa di fine anno ha detto che "il mondo sta sottovalutando il pericolo di una guerra nucleare" e che lo "sfacelo" del sistema di deterrenza internazionale, acuito dalla decisione degli Usa di uscire dal trattato Inf, Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty, "aumenta l'incertezza".

Putin ha usato toni molto allarmistici parlando di rischio di una "catastrofe globale" dovuto alla tendenza che secondo il presidente russo sarebbe in atto in Occidente "ad abbassare la soglia per l'uso di armi nucleari". Questo spingerebbe Mosca a tenere posizioni difensive: "Le armi della Russia - ha detto Putin - servono a mantenere la parità strategica e se arriveranno i missili in Europa poi l'Occidente non squittisca se noi reagiremo. Ma io confido che l'umanità avrà abbastanza buon senso per evitare il peggio".

Il presidente russo ha poi commentato la decisione americana di ritirare le truppe dalla Siria. "Donald ha ragione", ha detto chiamando il presidente degli Stati Uniti semplicemente per nome e riferendosi al fatto che gli americani hanno contribuito alla distruzione dell'Isis in Siria.

Il capo del Cremlino però ha precisato: "Non vediamo segnali di ritiro delle truppe americane, ma ammettiamo che questo è possibile, soprattutto dal momento che stiamo percorrendo la via di una soluzione politica" del conflitto con la creazione di un Comitato costituzionale e in questo senso "la presenza delle forze Usa non è necessaria". 

Putin ha parlato anche delle recenti, nuove tensioni con l'Ucraina, accusando il presidente ucraino Petro Oleksijovy Porošenko di aver scientemente provocato l'incidente nello stretto di Kerch per cercare di aumentare il suo consenso in vista delle elezioni. "Ha raggiunto i suoi obiettivi a spese degli interessi degli ucraini". Per quanto riguarda la sorte dei marinai arrestati, Putin ha chiarito che "un'indagine è in corso e dopo il procedimento diventerà chiaro cosa accadrà". 

Riferendosi ai rapporti col Giappone ha infine stigmatizzato una volta di più lo scudo missilistico Usa. "Per noi questi sistemi non sono solo difensivi perché sono in realtà sincronizzati con l'apparato offensivo, e lo capiamo benissimo".

Alla conferenza stampa è stato vietato l'ingresso al direttore di Insider.ru, Roman Dobrokhotov, il sito investigativo che insieme con Bellingcat ha rivelato l'identità dei presunti avvelenatori degli Skripal mettendo in ginocchio l'intelligence militare russa.

Putin ha parlato anche del caso dell'ex spia russa avvelenata a Londra e della condanna di Maria Butina negli Stati Uniti: "Non capisco - ha detto - di cosa possa riconoscersi colpevole Butina: non ricopriva alcuna mansione per il governo russo e non ci sono basi per le accuse". Skripal invece sarebbe stato usato dall'Occidente solo per imporre sanzioni a Mosca e "contenere lo sviluppo della Russia come possibile rivale. Se non ci fossero stati gli Skripal,si sarebbero inventati qualcos'altro".

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