martedì 18 dicembre 2018

Borse in calo e spread stabile, crolla il petrolio

Il tonfo di ieri della Borsa Usa si fa sentire in Europa. Tokyo chiude a -1,82%. Pesa il prossimo riazlo di tassi americani con lo scontro tra Trump e la Fed. Tonfo del greggio a New York.

MILANO - L'onda rossa di Wall Street arriva anche sulle sponde europee, dove le Borse terminano contrastate dopo una mattinata vissuta prevalentemente in territorio negativo. Milano chiude a -0,26%, Londra perde l'1,06% e Parigi lo 0,95% mentre Francoforte cede lo 0,26%. Nella piazza finanziaria americana dopo la giornata da dimenticare di ieri, oggi gli indici rimbalzano e guadagnano oltre mezzo punto percentuale alla chiusura delle contrattazioni in Europa. Pesa l'attesa sul probabile rialzo dei tassi che la Fed deciderà nelle riunioni di oggi e domani in un quadro pieno di incertezze sull'economia americana, a partire dalle tensioni commerciali con Pechino. Non giova lo scontro aperto dal presidente americano Trump contro il numero uno della Fed Jerome Powell, con il capo di Stato americano che ieri su Twitter è tornato a criticare le scelte della Banca Centrale definendo "incredibile" che "solo consideri" una nuova stretta visto il "dollaro molto forte". Messaggio ribadito anche oggi, con il presidente Usa che ha scritto ancora su Twitter: "Mi auguro che alla Fed leggano l'editoriale del Wall Street Journal prima di commettere un altro errore" sui tassi.

Un primo antipasto della giornata in affanno per i mercati si è visto in mattinata sui listini asiatici, dove il Nikkei ha chiuso a -1,82%. Meno pesante il passivo per Shanghai e Shenzhen che hanno lasciato sul terreno meno di un punto percentuale.

In Italia è in lieve rialzo lo spread mentre l'Europa avrebbe chiesto ulteriori sforzi al governo italiano per scongiurare la procedura di infrazione. Il differenziale si posiziona a 270 punti con il rendimento del titolo decennale italiano al 2,93%. L'euro chiude in rialzo e passa di mano a 1,1370 dollari e a 127,98 yen. Dalla Germania arrivano ulteriori segnali negativi sul rallentamento dell'economia dopo quelli registrati nei giorni scorsi: l'indice Ifo che misura la fiducia delle imprese tedesche cala a dicembre a 101 punti dai 102 del mese precedente. Il rallentamento dell'economia globale è certificato anche dall'Ocse, secondo cui la crescita del Pil nell'area del G20 è scesa allo 0,8% nel terzo trimestre del 2018, rispetto all'1,0% del trimestre precedente. Per l'Italia la stima è in linea con quella dell'Istat (-0,1%).

Drastico calo peri l prezzo del petrolio per effetto anche della produzione in aumento degli Stati Uniti che avrebbe superato, secondo alcune stime, Russia e Arabia Saudita. A New York quotazioni sul Wti perdono il 4,53% a 47,62 dollari al barile. Male anche il Brent, in calo del 3,1% a 57,76 dollari.

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