L'esecutivo comunitario ha riaperto il rapporto sul debito perché la manovra viola gli obblighi del braccio preventivo del patto di stabilità. Dombrovskis: "Credo che il risultato sarà nuova austerity. Rischio che il Paese scivoli verso l’instabilità". Conte: "Bocciatura è sul debito del precedente governo. Ci confronteremo con Juncker sabato sera".
Come previsto, la Commissione europea ha “con rammarico” confermato la bocciatura della manovra italiana e ha raccomandato l’apertura di una procedura di infrazione per deficit eccessivo per violazione della regola del debito. “La nostra analisi di oggi – rapporto 126.3 – suggerisce che il criterio del debito deve essere considerato non rispettato”, scrivono i commissari. “Concludiamo che l’apertura di una procedura per deficit eccessivo basata sul debito è quindi giustificata”. Ora la palla passa all’Ecofin, che si esprimerà dopo aver ricevuto il parere del Comitato economico e finanziario del Consiglio europeo.
La Commissione ribadisce di aver rilevato un “non rispettoparticolarmente grave” delle regole di bilancio, in particolare della raccomandazione dell’Ecofin dello scorso 13 luglio, alla luce del fatto che anche nel documento rivisto, inviato a Bruxelles il 14 novembre dopo la bocciatura arrivata il 23 ottobre, sono stati confermati i saldi (2,4% di deficit/pil nel 2019) e non ci sono i cambiamenti “sostanziali” che erano stati chiesti. Per questo motivo è stato riaperto il rapporto sul debito previsto dall’articolo 126.3 dei Trattati. Il fatto che ora l’Italia violi gli obblighi previsti dal braccio preventivo del patto di stabilità fa sì che la situazione sia sostanzialmente diversa rispetto a quella del maggio scorso, quando la Commissione aveva dato il via libera al bilancio 2017 ma aveva messo sotto la lente quello 2018 sentenziando: “L’aggiustamento appare inadeguato ad assicurare il rispetto del piano di convergenza verso l’obiettivo di medio termine per il 2018″.
“Le condizioni macroeconomiche, nonostante il recente intensificarsi dei rischi di revisione al ribasso, non possono essere invocate per spiegare gli ampi divari dell’Italia rispetto al parametro di riduzione del debito, data una crescita del Pil nominale superiore al 2% dal 2016″, spiega Bruxelles nel comunicato, rinviando così al mittente una delle giustificazioni addotte dal ministro dell’Economia Giovanni Tria. In più c’è il fatto che “i piani del governo implicano un passo indietro marcato rispetto alle riforme strutturali pro-crescita del passato, in particolare quella delle pensioni” e, soprattutto, il “rischio di deviazione significativa dal percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di medio termine raccomandato nel 2018 e, per il 2019, il non rispetto particolarmente grave della raccomandazione rivolta all’Italia dal Consiglio del 13 luglio 2018″, che chiedeva una riduzione del deficit strutturale dello 0,6% mentre secondo la Commissione aumenterà di circa l’1%. Nel complesso, “l’analisi suggerisce che il criterio del debito come definito nel Trattato dovrebbe essere considerato non rispettato e che una procedura per deficit eccessivo basata sul debito è giustificata”.
“In una situazione di debito molto alto, l’Italia sta essenzialmente pianificando una spesa aggiuntiva significativa, invece della necessaria prudenza di bilancio”, ha commentato il vicepresidente della commissione Valdis Dombrovskis in conferenza stampa. La manovra “non contiene misure significative per rafforzare il potenziale di crescita, anzi, possibilmente il contrario. Il debito italiano rimarrà attorno al 131% per i prossimi due anni” e “non vedo come questo potrebbe aumentare la sovranitàeconomica. Anzi, credo che porterà nuova austerity. Con quello che il governo italiano ha messo sul tavolo, vediamo un rischio che il Paese scivoli verso l’instabilità. Spero che questo rischio sia evitato”.
Il premier Giuseppe Conte ha reagito alla notizia ribadendo che non ci sarà alcuna modifica all’impianto della manovra ma il governo è pronto a un “confronto costruttivo” con l’Ue. “Ci confronteremo con Juncker sabato sera, come sapete sono invitato a cena”, ha detto Conte. “Sarà un confronto spero costruttivo, esporremo e rivedremo le rispettive posizioni e valuteremo come procedere”. In ogni caso “la bocciatura è sul debito del precedente governo”. Il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, dopo aver ironizzato (“E’ arrivata la lettera di Bruxelles? Va bene, aspettiamo quella di Babbo Natale”), ha anticipato: “Spiegheremo più nel dettaglio le riforme strutturali, il codice degli appalti, la sburocratizzazione, le spese per gli investimenti. Loro si occupano molto di spesa corrente, di legge Fornero, però c’è anche una spesa per investimenti assolutamente notevole e quindi contiamo sul fatto che ci lascino lavorare serenamente”.
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