La ex First Lady lo racconta nel suo libro di memorie "Becoming", spiegando di aver avuto un aborto spontaneo. Scambio di accuse al vetriolo con Donald Trump: "Non lo perdonerò mai". Il presidente: "Sono io che non perdono suo marito Barack".
NEW YORK - Michelle Obama confessa di aver avuto un aborto spontaneo 20 anni fa e di aver usato la fecondazione in vitro per avere Malia e Sasha, le sue due figlie, che oggi hanno 20 e 17 anni. Dopo l'interruzione di gravidanza spontanea "mi sono sentita sola e persa", ha raccontato Michelle, e questo perché non "sapevo quanto fosse comune visto che non se ne parla", ha spiegato la Ex First Lady nella prima intervista concessa in occasione dell'uscita di "Becoming", la sua autobiografia.
Parlando del libro con i giornalisti della Abc, Michelle ha duramente attaccato Donald Trump, che aveva appoggiato e aiutato a diffondere la teoria secondo cui Barack Obama non è nato negli Stati Uniti e quindi non avrebbe potuto essere eletto presidente. Che la ex First Lady e l'inquilino della Casa Bianca non si amassero era risaputo, ma è del tutto inedito un tale scambio di accuse. Nel libro Michelle dice che "non perdonerà mai" Donald Trump per la teoria del certificato di nascita dubbio di Barack Obama: promuovendo questa teoria - secondo la quale Obama è nato in Kenya - il tycoon ha "messo in pericolo la mia famiglia", ha spiegato la ex First Lady nell'intervista. "L'intera vicenda era una pazzia e una meschinità, con nascoste intolleranza e la xenofobia. Ma era anche pericolosa" perché poteva provocare "deliberatamente dei matti. Donald Trump con le sue insinuazioni ha messo la sicurezza della mia famiglia in pericolo. E per questo non lo perdonerò mai".
Nel giro di poche ore è arrivata la risposta del presidente: "Lei non mi perdona? Sono io che non perdono Barack Obama per quello che ha fatto alle nostre forze armate e per molte altre cose", ha replicato Trump. Fra gli Obama e Trump la tensione è cresciuta visibilmente nelle ultime settimane, quando l'ex presidente ha fatto campagna per le elezioni di midterm attaccando apertamente il suo successore.
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