Al via la Conferenza per rilanciare e concretizzare il Piano Onu per superare lo stallo politico e prevenire un'escalation di violenza nel Paese. Secondo indiscrezioni libiche, il generale parteciperà solo a un incontro a margine. Presente il presidente egiziano al-Sisi
Palermo accoglie, oggi e domani, il summit organizzato dal governo italiano per rilanciare il processo politico-elettorale in Libia, in preda a caos e lotte per il potere dal 2011. "Lavoro a un compromesso tra Sarraj e Haftar" ha affermato in un'intervista alla Stampa il presidente del Consiglio Conte che, citando Mandela, ha sottolineato che "il compromesso è l'arte della leadership e i compromessi si fanno con gli avversari, non con gli amici". Secondo fonti di stampa libiche, però, il generale Khalifa Haftar, uomo forte dell'est della Libia, ha preso un volo per Palermo per partecipare a un summit sulla sicurezza e non alla Conferenza (I PROTAGONISTI). Chi di sicuro sarà al vertice sono invece il presidente egiziano al-Sisi e il premier russo Medvedev.
Conte: “Italia utile per processo, sostegno dai leader internazionali”
Obiettivi del vertice, spiega Conte è "superare lo stallo” del processo politico libico e “prevenire l'escalation di violenza di cui abbiamo avuto un ampio assaggio nei mesi scorsi”. Attorno al tavolo, a Palermo, ci sono i leader di Paesi come Algeria, Tunisia, Ciad, Niger, Egitto, Grecia e Malta. Assenti, invece, figure come Merkel, Macron, Trump e Putin, anche se per la Russia ci sarà il premier Medvedev, in arrivo a Palermo in serata. Ma a questo proposito Conte ha rassicurato: "Ho parlato con molti leader internazionali e da tutti ho raccolto interesse e sostegno, a prescindere dalle singole partecipazioni". Infine, per quanto riguarda il “caso Perrone”, l'ambasciatore italiano a Tripoli che ha lasciato la sede, "si è trovato al centro di una situazione che ha messo a rischio la sua sicurezza. Dopo Palermo faremo una valutazione definitiva e assumeremo una decisione", ha fatto sapere Conte.
Tavoli tecnici e partecipanti
Previsti per oggi al summit i primi tavoli tecnici, preparatori in vista della plenaria di domani: quello sull'economia, in mattinata, e quello sulla sicurezza, nel pomeriggio. Sono 38 le delegazioni presenti, tra cui la Banca mondiale, la Lega araba, l'Unione africana, l'Ue - confermati l'alto rappresentante per la politica estera Federica Mogherini e il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk - e l'Onu, con il rappresentante speciale per la Libia, Ghassan Salamè. Secondo quanto trapela da fonti di Palazzo Chigi, la scaletta delle presenze resta confermata. Tra i leader attesi c'è anche il premier russo Dimitri Medvedev, mentre è stata confermata in mattinata la presenza del presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi.
Misure di sicurezza e contro manifestazioni
Nel frattempo, la città è stata blindata, soprattutto nella zona in cui si tiene il vertice, a Villa Igiea, tra l'Acquasanta e Arenella. Predisposti controlli via terra e via mare, mentre il traffico automobilistico è stato vietato in una ventina di strade, tra le proteste degli abitanti. Tra oggi e domani sono inoltre previste delle manifestazioni per dire no al vertice. Nell'Oratorio di Santa Chiara si terrà un “controvertice” dal tema “Interferenze” che proseguirà nel pomeriggio alla chiesa dei Crociferi con la partecipazione di padre Alex Zanotelli.
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