Fallisce il rimbalzo dei listini Ue, appesantiti da Wall Street. Male le previsioni sull'economia dell'Eurozona, euro debole. Trump attacca duramente il governatore Powell: "E' una minaccia per la crescita dell'economia americana". Tokyo chiude a +0,4%.
MILANO - Le Borse europee falliscono il rimbalzo peggiorando nel finale per le tensioni geopolitiche e il timore che la fase di grande spinta dell'economia si stia esaurendo, con i conti delle aziende che ne potrebbero pagare le conseguenze. Milano era già passata in negativo per la risalita dello spread tra Btp e Bund tedeschi che - dopo una mattinanta in calo - è tornato a crescere oltre quota 320 punti base (a 322 in chiusura). Il decennale italiano rende il 3,6%, sulla piattaforma Bloomberg, mentre il governo italiano non sembra affatto intenzionato a rispondere positivamente alla richiesta Ue di riscrivere la Manovraper attenersi agli impegni sul bilancio.
Piazza Affari ha ceduto alla fine l'1,69%, maglia nera in Europa, con le banche vendute. Tra i focus di giornata, la trimestrale di Saipem, con perdite in aumento a 357 milioni nei nove mesi ma ben digerite dal mercato, mentre Stm ha riportato un miglioramento dei conti ma paga il taglio delle stime. Sono peggiorate anche le altre Piazze europee, appesantite dagli scambi Usa: Francoforte ha perso alla fine lo 0,73%, Londra ha tenuto in rialzo dello 0,11%, Parigi è scivolata dello 0,29%. Wall Street ha accelerato al ribasso con le vendite sul settore tecnologico: alla chiusura delle Borse europee, il Dow Jones lima o 0,8%, lo S&P500 arretra dell'1,1% e il Nasdaq cede l'1,7%.
Dopo un'apertura debole, l'euro risente delle difficoltà italiane e dei dati negativi sull'economia dell'Eurozona, alla vigilia di un direttivo della Bce. La valuta unica chiude in ribasso sotto quota 1,14 nei confronti del dollaro: passa di mano a fine seduta a 1,1390 dollari e 128,06 yen. Dollaro/yen a 112,42.
Gli indici Pmi sulle prospettive per l'economia segnalano infatti un calo in Francia e Germania: nel primo caso l'indicatore che anticipa l'attività delle fabbriche scende a 51,2 punti, nel secondo a 52,3 e ai minimi da oltre 2 anni. Risultato negativo anche nel complesso dell'Eurozona, con l'indicatore composito di manifatturiero e servizi a 52,7 punti in ottobre e al minimo da 25 mesi. L'Istat attesta invece un forte calo del surplus commerciale italiano a settembre: 79 milioni contro i 3,5 miliardi del 2017. In Giappone, il Pmi manifatturiero si è portato ai massimi da sei mesi a 53,1 punti, sopra quota 50 punti che separa la contrazione economica dall'espansione. I prezzi delle case Usa salgono dello 0,3% mensile ad agosto, contro il +0,25 di luglio e in linea con le attese. Molto peggio delle aspettative le vendite di case nuove, a -5,5% a settembre.
Tiene banco a livello internazionale il nuovo e durissimo attacco di Donald Trump al numero uno della Fed, Jerome Powell, definito in una intervista al Wall Street Journal "una minaccia per la crescita dell'economia americana". "Sono scontento, molto scontento con la Fed perchè Obama aveva tassi di interesse pari allo zero. Invece ogni volta che noi facciamo qualcosa di grande la banca centrale alza i tassi". "Powell sembra quasi contenti di alzare i tassi", ha aggiunto il presidente americano dicendosi "forse" pentito della scelta di Powell.
In Asia, le azioni hanno oscillato sopra e sotto la parità e alla fine la Borsa di Tokyoè riuscita a guadagnare lo 0,37%.
Il petrolio ha accelerato al rialzo nonostante le scorte settimanali di greggio in usa siano cresciute per la quinta settimana di fila e ben di più del previsto. Il contratto novembre è arrivato a guadagnare l'1% a 67,34 dollari: il mercato sembra prestare più attenzione al calo tre volte superiore alle stime delle scorte di benzina. Anche gli stock di distillati sono scesi più del previsto. Verso la fine della seduta europea, l'oro è stabile a 1.230
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